[Recensione PC] Medal of Honor: Breaktrough

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darinho93
view post Posted on 11/1/2009, 19:58     +1   -1




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Grafica:8
Sonoro:9
Giocab.:7
Long.:6

PRO

Grande realizzazione tecnica
Ambientazione coinvolgente
Ottima ricchezza di particolari storici

CONTRO

Non aggiunge niente di sostanzialmente nuovo
Qualche "buco" nell' IA
Qualche passaggio troppo ostico



[PC] A circa una anno dal rilascio della prima espansione dedicata al Best Seller Medal of Honor Allied Assault, (intitolata Spearhead) EA Games riprova il colpaccio invadendo (questa volta è proprio il caso di dirlo) gli scaffali dei negozi con un nuovo expansion pack. Come ogni espansione che si rispetti, anche questa deve necessariamente fare leva su qualche succulenta novità in grado di attirare il grande pubblico: in questo specifico caso specifico il concept del gioco sembra studiato appositamente per rendere il prodotto appetibile al mercato Italiano! Finalmente verranno trattate vicende storiche (sempre comunque riguardanti la Seconda Guerra Mondiale) strettamente legate al nostro Bel Paese… e questo grazie all’ambientazione scelta. La maggior parte delle 11 missioni presenti nel gioco sono infatti ambientate proprio in Italia, dandoci la possibilità di vivere momenti cruciali del conflitto mondiale, negli anni 1943 e 1944, come il grande scontro contro i tedeschi del Monte Battaglia e la presa di Messina!
In un periodo in cui le tristi vicende di morte ci toccano molto da vicino, parlare di un titolo di guerra non è per nulla facile, ma ci proverò… in maniera imparziale e chiara come al solito (spero)! Continuare il proprio lavoro, con un pensiero rivolto a quei 19 eroi, è il modo migliore per rispettarli ed onorarli.
Ok, scusate la (doverosa e sentita) digressione: torniamo a parlare di intrattenimento… The Show Must Go On!

Un’altra espansione?!
Onestamente non ho mai amato particolarmente le espansioni: a parte rare eccezioni (come per esempio The Frozen Throne), tutte le espansioni si sono distinte per la loro mancanza congenita di originalità. In fin dei conti si tratta di aggiungere nuovi elementi a titoli già visti, rivisti, giocati e, nella maggior parte dei casi, finiti con gusto!
In questi casi ci si trova di fronte alla canonica domanda: “Ma ne varrà la pena?” Cosa che può tranquillamente essere parafrasata con “Ci saranno novità sostanziali che giustificano l’acquisto?”
Onestamente, analizzando la features list, e giocando un po’ direi proprio che non ci siamo del tutto! Come la precedente espansione di MoH, anche Breaktrough richiede l’installazione del gioco originale. L’installer di questo expansion pack penserà a tutto: localizzare il titolo, installare l’espansione ed (eventualmente) ad aggiornare la versione originale di MoH con le patch specifiche.
Una volta caricato il gioco, mosso dallo stesso engine del primo MoH e, di conseguenza, dallo stesso di Quake 3 Arena, ci troveremo di fonte al classico menù principale.
Quando dico “classico”, intendo dire lo stesso menù di MoH e di Spearhead: in questo modo si semplificano un po’ le cose; i giocatori sanno già dove andare a mettere le mani per personalizzare il tutto, e si possono lanciare subito nella mischia.

Novità? Ci sono delle novità?! Non ci credo…
…ecco: chi non crede alla presenza di novità vere e proprie all’interno dell’espansione è perfettamente nel giusto!
Breaktrough aggiunge una nuova campagna single player, composta da 11 missioni, con un’ambientazione suggestiva (si tratta pur sempre dell’Italia)… a livello di gameplay (per quanto riguarda il comparto Single Player) non si segnala altro di davvero fondamentale!
La cosa è abbastanza deprimente… analizzando un po’ più a fondo le caratteristiche del gioco sono giunto alla conclusione che forse qualcos’altro di nuovo è riscontrabile, ma dubito che un giocatore “superficiale” possa cogliere queste finezze: non per mancanza di capacità, ma semplicemente perché chi gioca lo fa senza pensare di dover poi scrivere una review… fare questo lavoro porta ad essere ipercritici ed a cercare sempre il classico “pelo nell’uovo”.
Tra le novità possiamo senza dubbio citare la presenza di armi mai viste prima;
la maggior parte di queste è di origine Italiana e, vista l’ambientazione, non poteva che essere così!
Tra esse possiamo sicuramente citare la mitica Beretta 34, il fucile Carcano ed il M.A.B (moschetto automatico da ben 40 colpi…devastante!). la palma di arma più rapida, però, va alla mitragliatrice fissa.
Le altre armi sono le stesse presenti nei precedenti 2 giochi della serie.
Una delle cose più affascinanti è di certo la caratterizzazione dei nostri nemici: a seconda delle zone in cui troveremo (in Italia o, come nella breve parentesi di inizio gioco, in Tunisia) avremo soldati ben riconoscibili. Le divise sono diverse a secondo dell’esercito di appartenenza, così come le varie frasi pronunciate. Gli Italiani, (che incontreremo per esempio insieme ai tedeschi a Messina) si parleranno proprio in Italiano… a tutto vantaggio del realismo e del coinvolgimento.
A livello di gameplay, invece, non ci sono particolari novità da segnalare: tutto è praticamente identico ai capitoli precedenti, senza stravolgimenti e senza novità importanti.
Anche in questa espansione rimane la grande varietà che contraddistingueva i fratelli maggiori: oltre alle canoniche sezioni “a piedi”, ci saranno porzioni di gioco vissute a bordo di grandi carri armati, o semplicemente trasportati da mezzi pesanti. In alcune fasi di gioco (come durante la seconda missione), saremo chiamati a scortare una carovana di mezzi pesanti, tra i quali uno sminatore davvero inquietante a vedersi.
Ma il vero cavallo di battaglia di Breaktrough riguarda, come già largamente anticipato, rimane l’ambientazione: la possibilità di rivivere in prima persona momenti davvero cruciali della storia di casa nostra, è un’opportunità da non lasciarsi scappare: certo, noi saremo dalla parte opposta (non saremo quindi Italiani), ma saremo comunque parte attiva della nostra storia. A proposito di schieramenti, non vi ho ancora detto come si chiamerà il nostro alter ego digitale: si tratta del Sergente John Baker (nulla anche spartire con il compare di Frank Poncharello).
Tra i passaggi più adrenalinici, frenetici e coinvolgenti del gioco non posso non citare lo sbarco ad Anzio, o ancora le missioni ambientate a Messina e (addirittura) nel centro di Bologna!
Merita la citazione anche la primissima missione del gioco: una sparatoria frenetica in stile “D-Day” (quello presente nel primo MoH) tra la sabbia della Tunisia. Unappunto abbastanza “pesante” può essere mosso all’IA dei nemici: a volte sono protagonisti di black out davvero preoccupanti.
E’ capitato più volte di trovarmi di fronte ad alcuni nemici che, pur vedendomi, non facevano fuoco nemmeno a pagarli: a quel punto, scattava l’headshot… e tanti saluti al nemico! La cosa è strana, perché in molte occasioni MoH si è dimostrato sviluppato con un IA discretamente evoluta.
Della sezione Multiplayer parleremo nell’apposito paragrafo; ora passiamo alla consueta analisi del comparto tecnico.

Grafica
Una cosa è certa: il motore di Quake 3 Arena è davvero molto versatile e, nonostante abbia già qualche annetto sulle spalle, si comporta sempre in maniera egregia.
La cura per ogni dettaglio è davvero maniacale: le armi, ad esempio, sono realizzate divinamente, tutte perfettamente caratterizzate. Incredibilmente dettagliate anche le aree di gioco: tutti gli scenari sono “vivi” e danno in maniera perentoria l’impressione di esserci. Basta verificare gli screenshots qui a fianco per farvi un’idea precisa.
Il tutto si muove in maniera fluida, senza scatti o rallentamenti, anche su PC non di ultimissima generazione: qualche minimo scatto si potrebbe avvertire in presenza di molti effetti speciali (peraltro ottimamente realizzati), come esplosioni, sabbia e fumo vario.
Anche i modelli dei soldati nemici sono ben realizzati, e godono di parecchi frames di animazione.
Ultima nota riguarda i mezzi pesante e l’artiglieria: ci troviamo di fronte a strutture enormi, e sempre meticolosamente riprodotte.

Sonoro
Sembra che il marchio di fabbrica della serie MoH sia in qualche modo legato al comparto sonoro: la colonna sonoro, come per i primi 2 giochi della serie, è incredibilmente coinvolgente! Sembrano musiche ricavate da un film; il tutto è molto potente e sottolinea puntualmente i momenti salienti dell’azione con tracce degne del premio oscar. Sembra incredibile, ma anche sotto il punto di vista degli effetti sonori, Breaktrough è davvero una spanna sopra ogni concorrente: tutte le armi hanno effetti diversi, così come i mezzi d’artiglieria; tutto ciò che “vive” su schermo emette suoni che, grazie al supporto EAX, si diffondono in maniera prepotente nella vostra stanza. Epico… è l’unico aggettivo che mi viene in mente!

Commento finale
Altra espansione per il successo planetario Medal of Honor… e come avrete capito dalla recensione, accanto a note positive ne abbiamo altre negative: il gioco scorre liscio, divertente e coinvolgente esattamente come i primi 2 titoli della serie… e questo è un pregio! Purtroppo però Breaktrough soffre della tipica “sindrome da espansione”: vale a dire carenza di idee originali! L’ambientazione rinnovata (ed estremamente interessante per noi italiani), i nuovi soldati e le nuove armi aggiungono sicuramente qualcosa, ma sinceramente avrei gradito ulteriori novità. Il 7 in pagella è il voto che sintetizza meglio il valore del titolo: ottimo tecnicamente, fondamentalmente divertente, ma... manca qualcosa! manca quel quid che fa scattare l'entusiasmo e, onestamente, è plausibile (siamo al terzo gioco della serie). Il titolo, poi, è affitto da qualche problema di IA (che ne minano la giocabilità in alcune sezioni), e da un livello di difficoltà a volte esagerato (in alcuni passaggi sembra di giocare a Commandos da tanto si salva frequentemente).
Sintetizzando: il gioco è sicuramente godibile, ma qui c'è bisogno di qualcosa di veramente nuovo! In ogni caso consiglio il gioco ai fan della serie MoH e a tutti gli amanti degli FPS bellici ...

Fonte
spaziogame
 
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