Uno dei più grandi stereotipi che hanno caratterizzato la narrativa di tutti i tempi riguarda la presenza di avvenenti fanciulle che hanno incantato ogni sorta di eroe, divenendo spesso e volentieri artefici di problemi più gravi del previsto. Questa tradizione è stata tramandata di peso anche nella realtà contemporanea, con la consacrazione definitiva da parte dei videogiochi che hanno sottolineato (sfiorando spesso l’eccesso) le peculiarità tanto fisiche quanto intellettive delle eroine in questione. Gli anni passano ma questa tendenza si aggrappa al tempo, grazie anche al sostegno di modelli sociali fin troppo radicati per uscire di scena. Tuttavia si sa, con ogni omologazione c’è la sua rottura, la voglia di andare controcorrente. In quest’ottica Fat Princess è uno di questi coraggiosi esempi, portandoci al cospetto di una principessina ben lontana dalle sinuose forme di una modella.
Il mangiare è tutta salute!
L’attesa verso il gioco non è stata esente da alcune critiche circolate in rete e riguardanti il particolare concept adottato dagli sviluppatori, di certo non limitante per le qualità innovative di un gioco strutturalmente nato come un basilare strategico del genere “cattura la bandiera”, che vedrà contrapposti fondamentalmente due castelli. La chiave di volta che regge un impianto apparentemente classico, sarà rappresentata dalla bandiera in questione che altri non è che la principessa stessa del forte, da prendere a forza e trascinarla nel proprio reame. Dal canto dei difensori di sua altezza reale, ci sarà però non solo da badare ai presunti attacchi dei rivali, ma anche di rimpinzare il più possibile la nobile fanciulla per farla ingrassare a dismisura e rendere il suo rapimento un’ardua impresa. Un’altra novità di rilievo per il genere di appartenenza di questo prodotto riguarderà, inoltre, la possibilità di poter impersonare solo un personaggio dei trentadue che apparterranno alla vostra fazione. Ciò significa che la componente strategica sarà da intendersi in un’ottica strettamente collettiva, perché quella personale riguarderà semplicemente la scelta della classe che vorrete impersonare, da cambiare a seconda delle esigenze belliche del momento. Una meccanica di sicuro particolare e supportata da idee interessanti, che assumerà piena potenza espressiva nella sezione online, dove ogni partecipante avrà bene in mente la sua collocazione e l’effettivo supporto che potrà donare al team.
Quanti modi ci sono per assaltare un castello?
Le classi accennate in precedenza, potranno contare su un buon numero di elementi da impersonare, in modo tale da evitare fastidiose ripetizioni di azioni. Ognuna, inoltre, avrà una specifica funzione, da intendersi in una chiave di collaborazione e complementarietà. Prendete ad esempio il guerriero, capace di poter utilizzare un numero svariato di armi e disposto in prima linea, quella detta di sfondamento, che dovrà necessariamente assurgere al ruolo di guastatore nella difesa nemica. Oppure la figura del sacerdote, che si muoverà nel cuore degli scontri per prestare soccorso ai feriti e resuscitando i defunti. Tutto ciò apporterà sicuramente una componente strategica di valido spessore, contribuendo ad innescare meccanismi atti a rendere ogni componente del gruppo fondamentale per la buona riuscita della missione.
In base al materiale rilasciato dagli sviluppatori e dai filmati mostrati, siamo contenti inoltre di constatare la totale assenza di alcun tipo di rallentamento, nemmeno nelle fasi più concitate. Le dinamiche proposte risultano già adesso ben congeniate e soprattutto trasmettono a pelle un forte senso di divertimento, insieme ad un pizzico di follia, sufficiente per intrattenere ed avvincere anche i giocatori occasionali.
Probabilmente ciò è anche dovuto ad uno stile grafico affascinante, con un design dei personaggi che ricorda vagamente Animal Crossing, tuttavia appare ancora più scanzonato e volutamente contraddittorio. Non a caso convivranno da una parte elementi visivi che sembrano essere stati presi di forza da una fiaba a caso, con colori accesi e squillanti che suscitano quasi tenerezza, e dall’altra copiosi spargimenti di sangue ad intingere il terreno. Discorso simile per il sonoro, che invece di puntare su motivetti orecchiabili e senza troppe pretese sembra supportare tonalità semi-epiche, quasi come se ci fosse la volontà di rendere eroico alla mente ciò che l’occhio sottovaluta.
Commento Finale
Fat Princess può essere considerato senza troppi indugi un esperimento da tenere quantomeno d’occhio, probabilmente una piccola perla che potrebbe impreziosire l’attuale offerta del PlayStation Store. Questo mix di violenza non urlata e resa grafica minimalista attira già da ora anche l’occhio dei meno esperti e, se a ciò aggiungiamo un gameplay solido e spassoso, siamo sicuri che qualcosa di buono ne uscirà. Nell’attesa della recensione continuate a seguire Spaziogames per tutti i futuri aggiornamenti.
Fonte
Spaziogame
