[Anteprima Xbox360] Alan Wake, by E3

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darinho93
view post Posted on 4/6/2009, 18:49     +1   -1




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HIGHLIGHTS
- Grafica eccellente
- Atmosfera horror sublime
- Fusione di due generi differenti


Sono passati quasi tre anni dalla prima comparsa di Alan Wake sulla scena videoludica mondiale: uno sviluppo continuato poi in sordina con pochi screens e ancora meno dettagli ha accompagnato la produzione targata Remedy. L’E3 2009 è però l’occasione adatta per scoprire le carte in tavola e Alan Wake si è presentato in una splendida demo giocabile che sembra preannunciare un titolo ampiamente in grado di ripagare la lunga attesa sopportata dai giocatori.

Secret Window?
Chiunque abbia letto Secret Window di Stephen King (o visto il film diretto da Koepp) non potrà non cogliere qualche analogia fra Mort Rainey e il nostro Alan Wake. Entrambi scrittori legati all’ambito della letteratura horror e paranormale, entrambi alla ricerca dell’ispirazione perduta. Alan subisce infatti il classico dramma di ogni romanziere: dopo un incipit eccellente, il suo romanzo sembra essersi arenato di fronte al temuto blocco dello scrittore. Sarà la moglie Alice a proporgli una vacanza nell’amabile cittadina di Bright Falls per cercare di ritrovare l’ispirazione perduta attraverso qualche giorno di riposo: le cose però non andranno esattamente come previsto. Alice viene rapita e Alan sarà coinvolto in una corsa contro il tempo per recuperare sua moglie, in un’avventura che lo spingerà sul baratro, al confine fra l’immaginazione e la realtà.

Incubo o realtà?
Destarsi dai sogni è sicuramente una delle cose che molti di noi hanno provato e che spesso ci ha interrotti sul più bello: purtroppo però nel caso degli incubi il risveglio non avviene mai nel momento desiderato. Analogamente al lato distorto dell’abbraccio di Morfeo, il tentativo di Remedy è quello di immergere i giocatori in un’atmosfera paranormale da cui tutti, in qualche modo, desidereranno destarsi e il lavoro svolto fino ad ora sembra aver dato i suoi frutti. La demo mostrata all’E3 ha proposto una versione notturna del villaggio di Bright Falls, infestato da quelli che sembrano essere degli spiriti maligni. Alan sta inseguendo i rapitori di sua moglie, ma si ritrova a dover fronteggiare qualcosa che va oltre il quotidiano: nonostante le fattezze antropomorfe, queste creature hanno ben poco di umano.
"Incubo o realtà?" Questa è la domanda cruciale che dovremo sempre porci mentre giocheremo ad Alan Wake: portare il giocatore a vivere in un universo di cui non conosce nulla, in cui non sa né come muoversi, né a cosa credere è l’ambizioso traguardo di Remedy. Perdere ogni certezza è forse l’archetipo di ogni genere di paura e sembra che Alan Wake punti proprio in questa direzione. A cavallo fra incubo e realtà, l’avventura di Alan si muove in contemporanea su questi due piani, ponendoci sempre di fronte al dramma della verità o della finzione di ciò che accade davanti ai nostri occhi. Ad essere davvero inquietante non è però l’apparizione di mostri veri o presunti, quanto più il fatto che il libro cui Alan sta lavorando si va trasformando in realtà: i fatti vissuti in prima persona dallo scrittore sono materia narrata e già messa per iscritto nel romanzo. Alan vive quindi un grande topos della letteratura fantascientifica, ossia la prosopopea del racconto: il lavoro dello scrittore prende vita e gli fa visita oppure, cambiando punto di vista, è lo scrittore a vivere in prima persona la storia di cui è autore.
Il confine fra sogno e realtà si preannuncia talmente labile in Alan Wake da impedire al giocatore qualsiasi previsione relativamente a ciò che potrà accadere, ricreando quindi un senso di terrore basato su una paura irrazionale molto più vicina a Silent Hill che a Resident Evil: la formula escogitata sembra promettere molto bene, anche alla luce di un gameplay non improntato eccessivamente all’azione.

Non il solito action
A cercare di catalogare Alan Wake in uno dei classici generi di sempre, ci troviamo in inevitabile difficoltà: forse potremmo coniare il genere del survival horror free roaming. La proposta è indubbiamente ambiziosa, in quanto Alan Wake deve combinare un genere da sempre contraddistinto dall’azione e dall’ampiezza delle possibilità, il free-roaming, con quello del survival horror, che fa dell’atmosfera e della costrizione in luoghi ristretti il suo cavallo di battaglia. Le fasi free-roaming non sono state mostrate alla demo dell’E3, ma la componente horror ha tutte le carte in tavola per lasciare il segno: anzitutto è da notare il senso di impotenza che caratterizzerà il nostro alter ego. Alan Wake è uno scrittore e come tale non ha mai preso in mano un’arma da fuoco: benché nella demo si siano viste sia una pistola che un fucile a pompa, il modo goffo in cui Alan maneggia gli strumenti, venendo ad esempio sorpreso dal rinculo, è emblematico di come il titolo Remedy non possa essere affrontato come un Run’N’Gun. A scoraggiare inoltre l’utilizzo del piombo va sottolineato il fatto che gli umanoidi incontrati nella demo sono risultati pressoché immuni ai proiettili. A fare da vera arma sarà invece la torcia di Alan, capace di infliggere gravi danni alle creature. Puntando il fascio di luce brevemente su di loro le vedrete cercare riparo e proteggere gli occhi, mentre un’esposizione prolungata comincerà a farle bruciare ed emettere scintille. Alan potrà utilizzare inoltre anche dei Bengala per produrre una luce più diffusa e a 360° che ci darà così il tempo necessario per muoverci più liberamente e per elaborare un piano d’azione che sfrutti al meglio l’ambiente. Doveroso infatti ricordare che la conformazione dei luoghi andrà utilizzata al meglio per sopravvivere, sfruttando ad esempio le zone di luce vicino a dei lampioni. Incuriosisce la presenza di sezioni diurne, in parallelo alla consapevolezza che basterà una breve visita in una cascina buia o in un bosco frondoso per veder diminuire drasticamente la quantità di luce…

Aver paura non è mai stato così bello
Il lungo sviluppo di Alan Wake ha dato frutto non solo a un concept originale e a un titolo promettente, ma anche a un vero e proprio capolavoro dal punto di vista grafico: dalla cittadina di Bright Falls fino al modello del protagonista, Remedy ha posto grandissima cura nella realizzazione tecnica di Alan Wake. La profondità della linea dell’orizzonte è ottima, così come sono curatissimi gli effetti di luce; meriterebbero invece maggiore attenzione i modelli dei personaggi secondari, eccessivamente trascurati rispetto al protagonista. A voler cercare il pelo nell’uovo inoltre potremmo ricordare alcune textures in bassa definizione e delle animazioni che andrebbero corrette leggermente, ma già adesso il lavoro di Remedy si presenta come una gioia per gli occhi. Considerata la release nella primavera del 2010, possiamo star certi che questi pochi difetti verranno limati così da garantire la migliore esperienza possibile.

Commento Finale
Dopo tanti anni di sviluppo Alan Wake si presenta, a buon diritto, come un titolo di punta della line-up di Microsoft per il 2010. Da quanto visto e annunciato l’aver coniugato elementi horror e free-roaming darà forma a un esperimento ambizioso, che cercherà di immergere i giocatori in un'esperienza unica e assolutamene coinvolgente, commettendo tutto sull'atmosfera. Naturalmente Remedy dovrà stare attenta a non rendere Alan Wake una vittima dell'hype generato, ma le premesse e le reazioni dell'utenza sembrano scongiurare il rischio già a partire da ora.

SPOILER (click to view)
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Fonte
Spaziogame
 
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cecevswade
view post Posted on 4/6/2009, 20:30     +1   -1




azzo che grafica....sarà sicuramente un titolo che farà successo....
 
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1 replies since 4/6/2009, 18:49   48 views
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