Confederations: Brasile in finale, Dani Alves condanna il Sudafrica

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darinho93
view post Posted on 26/6/2009, 13:07     +1   -1




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Dopo 90 minuti interamente di marca sudafricana un Brasile brutto, lento e senza idee si impone contro i padroni di casa per 1-0. Decisiva la magistrale punizione calciata dal limite dell'area dal neo entrato Dani Alves che al minuto 87 beffa il portiere del Sudafrica Khune. I verdeoro di Carlos Dunga, grazie a questa soffertissima vittoria, sfideranno domenica sera nella finale della Confederations Cup gli Stati Uniti, vera sorpresa del torneo.

LA PARTITA

Il topolino Sudafrica contro l'elefante Brasile. Il succo della seconda semifinale di Confederations Cup è racchiuso in questo semplice paragone. Troppa la differenza tecnica tra i "Bafana-Bafana" padroni di casa e la perfetta macchina da gol verdeoro abilmente orchestrata da Carlos Dunga. Nel calcio, però, le differenze date per lapalissiane sulla carta spesso vengono totalmente smentite dal campo. E così accade che il piccolo Sudafrica riesca a tenere testa al grande Brasile per tutto il primo tempo. I "Bafana-Bafana", infatti, si ispirano a un vecchio principio calcistico molto caro agli italiani: "Primo non prenderle". E, così, il CT Santana schiera 11 uomini dietro la linea del pallone, inaridendo le fonti di gioco verdeoro, bloccando magistralmente le corsie esterne, senza disdegnare qualche sortita offensiva nella metà campo del "nemico". Al minuto 21 l'Ellis Park Stadium di Johannesburg, gremito dalla rumorosissima folla sudafricana armata di vuvuzela, rischia di esplodere: Mokoena, però, da due passi manda alto di testa e grazia un impotente Julio Cesar. Al 29° tocca a Tshabalala infiammare tutto il Sudafrica, ma anche in questo caso il portierone verdeoro fa buona guardia e sventa la conclusione. Dopo 37 minuti di nulla assoluto, finalmente, si accende Kakà: destro a giro che sibila di un soffio a lato del palo difeso dall'attento Khune. Tra il 42° e il 43° va in scena il personalissimo botta e risposta tra Kakà e Pienaar. Volata del brasiliano e destro sul primo palo chiuso da Khune, bordata dai 30 metri del sudafricano fuori di pochissimo. Dopo 45 minuti noiosi e sorprendentemente di marca sudafricana il Brasile va negli spogliatoi con una consapevolezza: "Fare peggio di così sarà molto, molto difficile".

Nella ripresa il "Dottor Jekyll" verdeoro della prima frazione di gioco, purtroppo per i fan del futbol bailado, non si trasforma nel letale "Mister Hyde" del celebre romanzo di Robert Louis Stevenson. Kakà, come nel primo tempo, è l'unico a provare qualcosa con le sue proverbiali accelarzioni, ma i compagni non lo supportano a dovere. Al 58° è ancora il Sudafrica a rendersi pericoloso quando Modise spaventa e non poco Julio Cesar. Il suo destro da fuori, infatti, rischia di insaccarsi beffardamente alla spalle del portierone verdeoro che, però, con un balzo felino salva tutto. Dopo altri dieci minuti di nulla tocca a Luis Fabiano provarci dai 30 metri, ma il suo destro che esce di un paio di metri fotografa in pieno la sua serata no. Gli ultimi 20 minuti del secondo tempo trascorrono via senza grandi emozioni, il Brasile si limita ad effettuare uno sterile e inconcludente possesso palla, mentre il Sudafrica, stanco dopo un ora e più a gran velocità comincia a metabolizzare l'idea dei supplementari. Al minuto 87 ecco quello che non ti aspetti. Grandissima punizione dal limite del neo entrato Dani Alves, Khune sorpreso sul suo palo e Brasile immeritatamente avanti per 1-0. Colpito allo scadere il Sudafrica si affloscia su se stesso, i verderoro controllano agilmente gli ultimi cinque minuti finali e archiviano la pratica "Bafan-Bafana" con molto più sofferenza del previsto. Domenica sera nella finale di Confederations Cup contro gli Usa servirà un altro Brasile rispetto a quello non ammirato in semifinale.

LE PAGELLE

Pienaar 7: quantità e qualità al servizio del Sudafrica. Lui che per cifra tecnica è il numero uno assoluto dei "Bafana-Bafana" si carica sulle spalle la squadra. I giganti Felipe Melo e Gilberto Silva faticano a contenere i suoi inserimenti. L'uomo che in Champions aveva fatto tremare il Milan, quando militava nell'Ajax, si ripete mettendo paura per più di un tempo anche al grande Brasile. E se fosse entrato quel destro al minuto 43...

Modise 7: lui e Pienaar dominano in lungo e in largo in mezzo al campo. Certo al compagno di ruolo deve alcuni punti in termini di qualità ed eleganza, ma compensa questa differenza con l'abnegazione tattica e la generosità. Macina chilometri e non si tira mai indietro nei contrasti. Averne di Modise così.

Maicon 4,5: contro il Sudafrica, in campo, è sceso il fratello-gemello del celebre terzino dell'Inter. Scherzi a parte "Maciste Maicon" si sa non ha mezze misure: tanto è devastante quando è in forma, tanto sparisce dal campo in serate come questa. Se il Brasile non sfonda la colpa è anche sua.

Dani Alves 8: come dicono gli inglesi "the man of the match". Entra e al primo tiro in porta regala la finale al Brasile. Panchinaro di lusso, in una nazionale ricca di campioni, dopo aver vinto con il Barcellona Champions League, Liga e Coppa del Re proverà a conquistare anche la Confederations Cup. E scusate se è poco...

Kakà 6,5: lui che è "Atleta di Dio" predica nel deserto verdeoro come un moderno San Giovanni Battista. Dai suoi piedi arrivano le migliori iniziative nell'inguardabile primo tempo del Brasile. Anche nella ripresa è il giocatore più ispirato. Peccato che i compagni proprio non vogliano supportarlo...

Julio Cesar 7: quando nel Brasile uno dei migliori in campo è il portiere c'è qualcosa che non va. Salva su Modise un gol quasi fatto e sventa tutte le minacce che piovono nell'area verdeoro. Sempre vigile e attento è, come sempre, una garanzia.

Fonte
Sportmediaset.it
 
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cecevswade
view post Posted on 26/6/2009, 14:42     +1   -1




dallo sguardo che aveva prima di tirare ho pensato subito che era molto propbabile che glielo avrebbe insaccato...xdxd
poi avete visto?? allarga le gambe come cristiano ronaldo...
 
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1 replies since 26/6/2009, 13:07   19 views
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