[Recensione Ps3] Demon's Souls

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cecevswade
view post Posted on 29/6/2009, 21:37     +1   -1




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Genere:
Gioco di ruolo
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Produttore:
SCE
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Sviluppatore:
From Software
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Distributore:
Sony
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Versione:
NTSC (Jap)
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Lingua:
Inglese (testi a schermo in giapponese)
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Giocatori:
1
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Data uscita:
Disponibile Jap
Negli ultimi anni, in ambito videoludico si è un po’ persa di vista l’importanza delle cosiddette esclusive, ossia di quelle produzioni sviluppate e progettate per un solo sistema e potenzialmente in grado non soltanto di sfruttare al massimo del potenziale l’architettura hardware della console interessata, ma qualitativamente molto superiori a tutti quei titoli multipiattaforma che per natura stessa non possono aspirare a risultare performanti su ogni macchina.
In quest’ottica si colloca Demon's Souls, uno di quei giochi che andrebbe preso in considerazione a prescindere, proprio perché pensato unicamente per l’ammiraglia Sony, a continuazione del discorso di esclusività fatto all’inizio. Disponibile unicamente in territorio giapponese, oltre ad una versione asiatica di cui parleremo più approfonditamente nel corso della recensione, non sono state ancora fornite informazioni circa il rilascio del gioco in territorio europeo, cerchiamo di scoprire comunque cosa si cela dietro questa importante produzione.

L’avvento delle tenebre
Non è certo originale, quando si parla di un Gioco di Ruolo, essere catapultati in dinamiche fortemente contraddistinte da oscuri presagi e dal ritorno di presenze malvagie in grado di trasformare in breve tempo la pacifica esistenza di un regno in un destino senza futuro, andando a materializzare creature che non vorremmo incontrare nemmeno nei nostri incubi peggiori. Da questo punto di vista, la struttura narrativa offerta da Demon’s Souls non si limita ad una semplice coinvolgimento del giocatore all’interno di un’atmosfera curata ed amplificata dall’appariscenza visiva, ma si addentra in scenari cupi e rarefatti, dove ogni azione è subordinata ad un confronto che va oltre l’orrorifica rappresentazione di mostri della peggior specie da sconfiggere, ma si fonde con una decisa tendenza al violento attraverso un approccio che, come descriveremo a breve, non lascia spazio a ripensamenti se si vorranno avere possibilità di salvezza.
La vicenda ha luogo nel regno di Boletaria, che come accennato in precedenza non si trova in un bel periodo. Il Re Allant ha riportato al mondo terreno un’entità demoniaca conosciuta come “The Old One” (L’Antico se preferite), che come da tradizione non è certo ricomparsa da sola ma ha portato con sé un vero e proprio esercito di altri demoni e creature non-morte, estendendo su tutti i territori una misteriosa e bon poco rassicurante coltre di nebbia. Proprio a questo punto entrerete in gioco voi, che avrete il duplice compito di liberare le anime di alcuni leggendari guerrieri ed occuparvi allo stesso tempo di eliminare tutti i mostri che cercheranno di ostacolare la vostra missione.
Già con questa premessa può essere fatta un’importante considerazione in relazione alla struttura stessa ideata dagli sviluppatori, che se da una parte si pone l’obiettivo di mettere il giocatore al centro della vicenda come unico protagonista e depositario dei destini di un intero regno, dall’altra lo colloca all’interno di un contesto in parte slegato dalle consuete ambientazioni in chiave fantasy e soprattutto rapportato ad un gameplay in cui le fasi combattimento si rivelano fondamentali e particolarmente delicate da affrontare.
Senza approfondire ulteriormente la storia, non estesa come per altri esponenti del genere GdR in virtù della stessa natura dungeon crawling del titolo ma comunque apprezzabile, fin dai primi minuti di gioco vi renderete conto di trovarvi di fronte ad un ambiente in cui tutto sembra vivere (e morire) secondo leggi che sfuggono ad un senso razionale, ma potrebbero essere semplicemente collocate nel primordiale confronto tra bene e male, luci e ombre, all’interno di una dimensione quasi spettrale, dove la scarsità di informazioni presenti equivale ad un ulteriore peso sulle spalle del proprio alter ego (inizialmente potrete sceglierne i tratti somatici e un nome), che tra l’altro morirà quasi subito per ripresentarsi poi in altra forma, confinato nel limbo delle anime denominato Nexus che idealmente rappresenta il comune punto di congiunzione delle cinque ambientazioni che potrete visitare, ognuna suddivisa in tre aree ben estese, tutte sorvegliate da imponenti boss.

Destini che si uniscono
Come unici depositari delle sorti del regno, avrete il compito di debellare la minaccia rappresentata dalle malvagie e inumane presenze liberatesi, ma al tempo stesso dovrete porre attenzione sui comportamenti che attuerete in quanto idealmente il tutto si ripercuoterà sull’ambiente facendo pendere l’ago della bilancia verso l’una o l’altra forza in base ad alcune particolari condizioni. Proprio per questi ed altri motivi che illustreremo a breve, utilizzare un approccio cauto e ragionato si rivelerà fin da subito la scelta più saggia, in quanto solo agendo con la massima attenzione eviterete situazioni ben più drammatiche. Per farvi un esempio, vi basti sapere che se riuscirete ad annientare i boss senza passare a miglior vita (compito più facile a dirsi che a farsi) innescherete la ruota del destino che inizierà a ricreare progressivamente uno status positivo che vi permetterà di interagire con personaggi altrimenti ostili e di accedere a missioni secondarie molto importanti per il recupero di alcuni items, senza dimenticare l’incremento cui saranno soggette alcune caratteristiche del vostro eroe, consentendovi ad esempio di godere una maggior forza difensiva.
Il rovescio della medaglia, cui tenderete ad avvicinarvi in caso di numerosi tentativi falliti, aumenterà invece la malvagità coinvolgendo non solo i personaggi normali ma andando a materializzare nuove creature particolarmente temibili da affrontare. Nella sfortuna avrete comunque modo di recuperare la situazione, grazie alla possibilità di poter ottenere oggetti altrimenti introvabili e indispensabili per arricchire il vostro equipaggiamento.
Se fino a questo momento abbiamo però descritto solo una parte dell’articolata meccanica di cui si compone l’avventura, va precisato che in realtà il tutto acquisisce una complessità ben superiore una volta fatto accesso ai server del gioco. L’interazione con gli altri giocatori è infatti affidata a diversi elementi. Per prima cosa è possibile ottenere dei messaggi lasciati da altri utenti, una sorta di avvertimenti che però non sempre potrebbero rivelarsi veritieri e che è sempre meglio valutare con cautela per non ritrovarsi in trappole mortali. Le tragiche esperienze di qualche povero sventurato potrebbero invece tornare utili (saranno identificate attraverso tracce di sangue) per scoprire informazioni importanti su un pericolo imminente e possibilmente evitare di commettere gli stessi errori. Non di soli contatti "superficiali" si compone il gioco però, ed è a questo punto che dovrete concentrarvi al massimo, in quanto chiunque potrà interferire nel vostro destino e vi assicuriamo che molti degli utenti con cui abbiamo avuto modo di confrontarci durante le nostre sessioni di prove non erano inferiori ai mostri presenti per cattiveria e voglia di distruzione.

Ogni combattimento potrebbe essere l’ultimo
In parallelo con la fase esplorativa, gran parte del gameplay di Demon’s Souls è costruito attorno ai combattimenti, che rivestono un’importanza vitale e distinguono questo gioco da numerosi altri esponenti del genere. Nonostante un livello di difficoltà decisamente alto che potrebbe trasmettere frustrazione a chi non è particolarmente esperto del genere, a nostro avviso la gestione degli scontri è stata realizzata in maniera eccellente e con alcune interessanti novità degne di nota rispetto ai soliti schemi. Gli sviluppatori hanno infatti scelto di ampliare gli indicatori di status che dovrete tenere sotto controllo, pertanto oltre alla vostra salute e alla barra corrispondente ai punti magia in vostro possesso dovrete relazionarvi anche con il livello di stamina, soggetto a decremento ogni volta che effettuerete mosse particolarmente dispendiose in termini di “fatica”, quali ad esempio la corsa o altre azioni offensive o difensive.
Nonostante il ripristino di questo status sia molto rapido, è importante valutare con attenzione i movimenti da compiere per non ritrovarsi senza energia durante un combattimento, impossibilitati magari ad effettuare uno scatto o una capriola lontano dal nemico. Per rendere più realistico il condizionamento di tale fattore, non vi sarà unicamente un’influenza in termini di azioni svolte, ma lo stesso equipaggiamento di cui disporrete potrà contribuire a migliorare o peggiorare la situazione, in relazione al peso ed alla massa che dovranno essere spostati. In rapporto inversamente proporzionale quindi, una maggior potenza d’attacco e un equipaggiamento molto consistente porteranno ad un incremento di difesa e attacco a discapito della rapidità, che potrà invece essere incrementata viaggiando più leggeri. Una trovata tanto semplice quanto interessante nel suo riuscire a proporre situazioni convincenti ed allo stesso tempo bisognose di un minimo di sacrificio da qualche parte.
In quest’ottica si collocano anche le possibilità di scelta e personalizzazione del personaggio, che senza porre vincoli troppo rigidi porteranno ad un’esplorazione approfondita e non troppo lineare. Per il resto la configurazione adottata per il sistema di controllo è piuttosto classica ma perfettamente funzionale: lo stick analogico di sinistra serve per muovere il personaggio, quello destro e il pulsante R3 si utilizzano rispettivamente per i cambi di visuale e per agganciare un nemico. Gli attacchi a disposizione si dividono in normali e forti, cui si aggiungono alcune mosse evasive e la possibilità di parare i colpi grazie allo scudo, senza dimenticare il cambio di arma, gli oggetti da utilizzare e le magie. Il tutto può apparire molto semplice nel complesso, ma è proprio in questa solidità dei combattimenti, epici ed allo stesso tempo tremendamente "hardcore", che si cela la forza del gioco.

Un'avventura epica
Tecnicamente parlando questa produzione di From Software si dimostra piuttosto valida, ma non trasmette l’idea di sfruttare al massimo l’hardware della PS3. A livello grafico il tutto è costituito da ambientazioni in rovina, aree già devastate dai mostri ed un generale ed opprimente senso di oscurità e abbandono. Il numero di strutture ed elementi poligonali è sostanzialmente elevato ma le textures non sono di grande impatto visivo se non in rari casi e a volte l’antialiasing non appare impeccabile. L’engine poligonale si comporta generalmente bene, anche se in alcune occasioni molto “affollate” è possibile riscontrare alcuni cali nel frame rate, mentre invece per quanto riguarda stile e design dei personaggi il lavoro svolto è di ottima fattura, così come convincenti appaiono gli effetti grafici in generale e le animazioni, senza dimenticare gli ottimi boss presenti.
Il comparto sonoro si compone di un valido doppiaggio in inglese e di una colonna sonora apprezzabile anche se non così immersiva e tetra come ci si potrebbe aspettare da un gioco del genere.
Il più grande difetto del gioco, che però allo stesso modo potrebbe essere considerato come un pregio da numerosi giocatori, è legato ad un livello di difficoltà molto elevato. Se si considera che morire in presenza dei boss non soltanto comporta la perdita delle anime precedentemente ottenute (oltre che necessarie come elementi di crescita del personaggio), ma anche che che quasi tutti i mostri di tale classe possono riuscire a eliminarvi grazie ad un unico colpo, potrete ben capire quanti sforzi siano necessari per portare a compimento l’avventura nel migliore dei modi. Oltretutto è bene sottolineare che tutti i punti di salvataggio si susseguiranno automaticamente dopo alcuni eventi di una certa importanza, morti comprese, pertanto l’unico modo per non dover ripercorrere lunghe sessioni senza degli oggetti particolarmente importanti potrebbe essere una drastica uscita dal gioco per poi riavviare il tutto in un secondo momento. Tutto ciò rende ovviamente il livello di sfida molto elevato e considerando che occorreranno oltre trenta ore per completare la main quest potrete rendervi conto di come questo sia un titolo che richieda tempo, pazienza e dedizione per poter essere vissuto nel migliore dei modi. Forse questo difetto potrebbe scoraggiare qualcuno, ma per i giocatori di vecchia data non dovrebbe essere un problema sudare le proverbiali sette camicie pur di ottenere la vittoria finale.


SPOILER (click to view)
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spaziogames
 
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darinho93
view post Posted on 30/6/2009, 13:29     +1   -1




davvero interessante questo titolo
 
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1 replies since 29/6/2009, 21:37   42 views
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