Il Principe dai mille volti
In molte fiabe vi è un principe. Ma il principe che abbiamo imparato a conoscere nella storia dei videogame è qualcosa di più che un semplice personaggio. Ormai egli stesso è una fiaba. Un racconto che si ripete, che continua, che si evolve, ricamando su se stessa nuovi arazzi capaci di formare un'epopea iniziata nel lontano 1989. Dopo un folgorante ritorno ai fasti del passato con la trilogia apparsa sulle console di vecchia generazione (più alcuni spin-off), è ormai da diverso tempo in lavorazione l'approdo del nostro pretendente al trono di Persia anche su pc, Xbox 360 e Playstation 3 (per altre piattaforme dovrebbero arrivare giochi legati al brand ma sviluppati indipendentemente).
In questa nuova incarnazione, il Principe, nuovamente lontano dal trono che gli spetta, rimarrà invischiato nella lotta tra Ormazd, Signore della Luce, e Ahriman, campione delle Tenebre, due fratelli divini, da sempre in lotta l'uno contro l'altro per il potere e il dominio sul mondo. Dopo secoli di stallo, il destino ha voluto che il Principe si ritrovasse ad assistere al cupo momento in cui Ahriman riesce a concentrare le ultime forze per eliminare l'Albero della Vita, vero e proprio fulcro di forza della Luce.
Il nostro eroe si trova così in mezzo ad un conflitto più grande di lui, dove le fazioni in gioco raggiungono livelli che difficilmente la mente umana può anche solo concepire. La distruzione dell'Albero della Vita ha infatti, dato il via alla lenta ma inesorabile corruzione del genere umano, allontanando la luce e contaminando ogni essere vivente. Mentre tutto inizia a diventare ostile, il Principe si ritrova ancora una volta pronto a combattere per riportare l'equilibrio nel regno. Oltre alla propria agilità, avrà come unici alleati un guanto dai poteri magici ed Elika, una bella e misteriosa fanciulla dotata di capacità davvero fuori dal comune.
Un abito principesco
Sin dal rilascio delle prime immagini, è saltato subito agli occhi di tutti il cambio di rotta preso dalla direzione artistica degli studi Ubisoft di Montreal. Una sontuosa veste grafica, in cui spicca una ricercatezza cromatica capace di passare da colori caldi e brillanti a tinte più fredde, fa bella mostra di sè, denotando la chiara intenzione di stupire l'osservatore a partire già dall'impatto iniziale. Il team di sviluppo non fa mistero di essersi ispirato alle atmosfere che riecheggiano in racconti come le Mille e Una Notte, perfette per evocare un protagonista nobile ma ramingo, immerso in paesaggi esotici ed avventurosi.
La solida base su cui poggia l'abile programmazione svolta, è il motore nato, sempre in casa Ubisoft, per dare vita al mondo di Assassin's Creed. Dove si muoveva e combatteva Altair, si è lavorato per portare il Principe di Persia, anch'esso, come l'assassino in terra santa, alle prese con un vasto campionario di salti, capriole, attacchi, schivate e tutto quel che si necessita ad un grande titolo d'azione. Oltre a portarsi in dote le più riuscite movenze dei precedenti capitoli (logicamente animati con le nuove tecnologie a disposizione), gli sviluppatori hanno guardato con interesse a nuove soluzioni, cercando di concepire nuove mosse, in modo da dare vita ad una “summa” del genere action.
Lo stesso Ben Mattes, produttore del titolo, ha sottolineato come, con il tempo a disposizione, si è potuto ulteriormente limare e migliorare le capacità del motore del gioco, andando a inserire nuovi effetti grafici ed ottenere una maggiore fluidità, elemento necessario per rendere al meglio l'agilità di movimento che si è voluta ricreare. Il poter sfruttare le capacità delle piattaforme di nuova generazione, ha inoltre permesso di aumentare esponenzialmente il numero di poligoni utilizzati, al punto che la sola capigliatura del nuovo modello principale, ne ha richiesto un numero maggiore a quelli di tutto il “vecchio” Principe di “Sands of Time”.
La bella ed il guanto
Per quanto riguarda il gameplay, le novità non sono certamente poche. Oltre alle nuove possibilità di movimento, avremo a disposizione una spada e il guanto magico che compare praticamente in ogni screen shot del gioco. Il guanto non sarà solo utile in battaglia grazie ad alcuni colpi peculiari, ma permetterà anche di raggiungere piattaforme particolarmente impervie donandoci specifiche capacità di “arrampicata”. Lo stesso oggetto sarà poi migliorabile ricevendo, durante il proseguimento dell'avventura, diversi upgrade che ne amplieranno le skill.
Il maggior elemento innovativo è però portato dalla presenza di Elika, una bella ragazza con origini legate al mondo degli dei, che si schiererà al nostro fianco. Gli usi dei poteri magici e dell'aiuto della giovane, saranno molti e vari, adatti a diverse esigenze e azionabili grazie ad un tasto che utilizzeremo per chiamarla in nostro aiuto. Nelle idee del team di Monteral, la gestione di Elika sarà talmente importante e particolareggiata, da segnare una rivoluzione nella giocabilità della serie e, perché no, dell'intero genere action. Oltre ad avere una valida alleata in combattimento, sarà indispensabile per risolvere alcuni puzzle, diventando una compagna da tenere in considerazione a 360 gradi.
Anche gli antagonisti faranno la loro parte, mossi dal seme della corruzione piantato da Ahriman. Gran parte della programmazione è stata spesa per dotare ogni avversario di una intelligenza artificiale capace di rendere qualsiasi battaglia una sfida da prendere con adeguata circospezione. Per avere la meglio, dovremo dunque sfruttare a pieno non solo i nostri poteri, ma soprattutto il sostegno di Elika e la conformazione delle ambientazioni. Dopo i precedenti capitoli, dove grande importanza era stata data ad ambienti chiusi, adesso saremo spesso circondati da ampi spazi ed architetture. In soldoni, il tutto si tradurrà nell'imparare a usare a proprio vantaggio pareti ed altri elementi, che spesso offriranno la possibilità di creare, grazie alla propria inventiva, moltissime strategie alternative per portare a buon fine un attacco.
Il viaggio continua
Per indossare il guanto del Principe e combattere le tenebre in compagnia della bella Elika, dovremo attendere la fine di Ottobre. Quanto abbiamo potuto vedere sino ad ora, denota indubbiamente un impegno di prim'ordine nella realizzazione e nell'ideazione del gioco, fattore che non comporta da solo il successo del prodotto, ma è per certo un ottimo viatico. La presenza a monte del motore di gioco creato per un titolo come Assassin's Creed è stata sicuramente un fattore che ha permesso a Ubisoft Montreal di catalizzare le proprie capacità al meglio, raggiungendo un dettaglio e ad una ricercatezza che sembrano trasparire non solo dall'impianto tecnico ma anche dalle soluzioni ideate per il gameplay.
Se quanto annunciato e presentato durante gli Ubidays dovesse arrivare sul mercato continuando la buona strada intrapresa, la nuova incarnazione di Prince of Persia potrebbe segnare realmente un importante passo nel panorama dei videogame. Lo stile non si crea a tavolino e, per fortuna, sembra davvero non mancare ai game designer al lavoro sul titolo. Per tutto il resto, gli sviluppatori sembrano aver imboccato la via che non porta a stravolgimenti forzati delle linee guida di una serie ma, alla consapevolezza che con i mezzi attuali si devono e si possono offrire elementi capaci di rendere indimenticabile l'esperienza di gioco: libertà d'azione davvero influente, un personaggio secondario capace di lasciare il segno e avversari realmente dotati d'intelligenza, sebbene artificiale.
Una grande sfida per Ubisoft che però, se portata a termine con successo, ci potrebbe consegnare un videogame degno di un principe. Logicamente di un Prince of Persia!
