[Recensione PSP] Call of Duty: Roads to Victory

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.Night²
view post Posted on 12/8/2008, 19:06     +1   -1




CALL OF DUTY: ROADS TO VICTORY PSP

Dopo aver cambiato il modo di vedere la Seconda Guerra mondiale su quasi tutte le console e Pc, Call of Duty approda sui lidi di PSP con un titolo completamente nuovo, dedicato al portatile Sony. Call of Duty: Roads to Victory entra in contrasto con il suo diretto rivale di sempre: Medal of Honor. Riuscirà il titolo Activision a vincere la concorrenza dello sparattutto in soggettiva di EA ?

Combattere per la libertà
Il palcoscenico della Seconda Guerra Mondiale ha ispirato tantissimi giochi, dagli strategici agli sparattutto in soggettiva. Di quest’ ultima categoria, sicuramente la più coinvolgente dal punto di vista emotivo, la serie di Call of Duty ha sempre offerto uno spettacolo alternativo che non vedeva solo nel D-Day il fulcro della propria azione, ma forniva al giocatore altre battaglie meno conosciute ma di rilievo storico impressionante, dove il protagonista faceva parte di un gruppo e non era l’unico eroe capace di far capitolare l’esercito nemico. Proprio questa operazione di coinvolgimento, con compagni in grado di far parte attivamente all’azione con una i.a. capace di valutare e anche uccidere i nemici, è riuscita a far apprezzare Call of Duty a quasi tutti gli amanti dei FPS.
L’episodio per PSP, Il cammino per la vittoria, vede l’impegno di tre campagne distinte: americana, canadese e britannica. Le missioni proposte non puntano solamente all’attacco diretto del nemico, ma a una serie di avvenimenti significativi per il secondo conflitto mondiale. Si passerà in Italia, in Francia e poi in Olanda durante la famosa operazione Market Garden. Call of Duty offre diverse ambientazioni, soprattutto a sfondo urbano, che riusciranno a far evitare al giocatore di cadere in una noia mortale.
Durante tutte le avventure, oltre che a partecipare alle azioni di guerra che meglio caratterizzano gli FPS, potrete anche guidare alcuni mezzi come gli aerei durante un attacco nella campagna americana.
Le tre campagne offrono 13 missioni piuttosto lunghe e, se anche qualcuno potrebbe storcere il naso nel vedere un episodio di Call of Duty su una console portatile, dovrà ricredersi. Lo sparattutto in soggettiva funziona più che bene sfruttando l’analogico della console Sony come comando di movimento, e la pulsantiera X, quadrato, cerchio e triangolo per la gestione della visuale, R per sparare, L per prendere la mira con precisione, avvicinando l’arma allo sguardo, freccia destra per cambiare arma o per raccoglierne un’altra, freccia alta per lanciare una granata. Sembra tutto enormemente complicato ma in realtà, una volta sul campo, sarà piuttosto intuitivo e immediato prendere confidenza con i comandi e la giocabilità sarà in grado di catturare anche coloro che solitamente non apprezzano gli sparattutto in soggettiva. La possibilità di inserire il puntatore automatico, ovvero un mirino che in prossimità del nemico o obbiettivo si posiziona precisamente su di esso, facilita il compito di Amaze nel tramutare un titolo casalingo in un gioco dal buon grado di portabilità.
La cosa più difficile nella quale dovevano cimentarsi i programmatori di Amaze, era sicuramente la ricreazione dell’atmosfera che ha reso famosa la serie di Call of Duty. Una console portatile non è sicuramente l’ideale per portare a buon fine un tale intento e, invece, sembra che Roads to Victory sia un titolo dal taglio altamente cinematografico così come i suoi predecessori delle console casalinghe. Le missioni saranno introdotte ancora una volta da filmati d’epoca raccontati come avveniva nel periodo bellico e la disposizione della nostra unità sulla mappa sarà accompagnata da una sorta di pagina di diario in cui si racconteranno gli avvenimenti antecedenti alla nostra azione.
Il multiplayer prevede la creazione di un’infrastruttura a sei giocatori, composta da diverse modalità come il deathmatch, cattura la bandiera e re della collina, tutti contro tutti o facendo parte di una squadra ma, purtroppo, non si parla di modalità online. Un'occasione persa per gustare appieno il titolo di Amaze.

In battaglia
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, nonostante il calo di dettagli rispetto alla versione Ps2, la grafica si conferma come uno dei punti di forza di questo titolo che, grazie alle ambientazioni di vario genere (nei pressi di Altavilla a Salerno troverete alcuni resti, come colonne o templi, di antiche civiltà) in base alle nazioni in cui ci si trova, riesce a immedesimare al massimo il giocatore. Niente da sentenziare: le architetture sono fedeli alle controparti reali e le texture degli edifici, anche se viste da vicino, risultano pulite. Per non parlare dei vostri compagni che, pur non godendo di una buona qualità delle texture, riescono ad avere movimenti fluidi e realistici anche nelle espressioni dei volti.
Tornando all’ambiente che vi circonda, noterete gli aerei che circolano sopra di voi, gli effetti devastanti delle esplosioni e il fumo che invade ogni cosa. Certo, alcuni eventi sono preimpostati e non avvengono in tempo reale, però vedere la jeep carica di vostri commilitoni che vi esplode a pochi passi a causa di un carro armato, fa sempre un certo effetto.
Le armi e gli effetti di luce su di esse sono perfette e ripropongono quelle in dotazione ai vari eserciti all’epoca della Seconda Guerra Mondiale: l’esercito americano avrà armi e abbigliamento differenti rispetto a quello britannico e a quello nazista e a quello canadese.
Il sonoro è molto curato, a partire dalla colonna sonora composta da tracce epiche e piene di enfasi. Il doppiaggio riesce a coinvolgere ancora di più il giocatore, con urla nel momento del pericolo, le istruzioni del comandante interrotte dalle esplosioni, il rombo degli aerei che sovrastano le nostre teste, il rumore continuo prodotto dalle armi udibile anche da lontano, le urla in tedesco dei soldati nazisti: tutti elementi che riescono a impressionare l’orecchio se si calcola che le casse di PSP non sono proprio perfette (altro discorso se si impiegano le cuffie).

Commento finale
L’episodio per PSP di Call of Duty si dimostra essere come il miglior sparattutto disponibile per il portatile Sony. Certo i difetti non mancano come alcuni rallentamenti durante le esplosioni e qualche bug sparso qua e là però , tutto sommato il titolo di Amaze se la cava riportando sullo schermo di PSP tutta l’atmosfera presente nei titoli delle console maggiori. Forse il sistema di puntamento automatico facilita un po’ troppo, però il problema è risolvibile tornando al classico metodo di puntamento manuale.
A livello tecnico, a parte i rallentamenti sopraccitati e alcuni tempi di caricamento troppo elevati (tra le varie missioni) i programmatori si districano bene portando sullo schermo un buon numero di nemici dotati di una i.a. altalenante, e con caricamenti quasi impercettibili tra un’area e l’altra (il che potrebbe essere un buono spunto per sperare in un Oblivion portatile, dato che il sistema di caricamento aree è simile).
Il prodotto resta interessante e di particolare attrattiva per tutti gli amanti dei giochi storici e in particolare degli FPS vero – simili.

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