[Recensione GC] Super Mario Sunshine

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¬Night!
view post Posted on 26/8/2008, 18:09     +1   -1




SUPER MARIO SUNSHINE GC

Evoluzione di una rivoluzione
Circa 6 anni fa il mondo dei videogiochi fu scosso da quella che, a torto o ragione, potremo definire una vera e propria “rivoluzione”: il passaggio dalle due alle tre dimensioni.
Per chi ha avuto modo di viverlo in prima persona, lo “shock” è stato davvero notevole perché ha implicato un mutamento radicale del nostro modo di giocare ed il crollo di tutta una serie di certezze ed abitudini ormai consolidate.
Il “colpevole” di questo grande cambiamento rispondeva ad un nome ben preciso: Super Mario 64. Da allora nulla è stato più lo stesso…
Il videogioco ha preso una strada precisa dalla quale non e più tornato indietro e ha iniziato un cammino evolutivo di cui oggi non si riescono neppure ad immaginare i confini.
Super Mario Sunshine segna una tappa fondamentale di questo percorso evolutivo, perché porta ai massimi livelli le caratteristiche che hanno fatto del suo predecessore un capolavoro assoluto, proponendosi addirittura come nuovo punto di riferimento in fatto di giocabilità “tout court”.
Verrebbe da dire che ci troviamo di fronte ad un gioco perfetto senonché, anche in questo caso, c’è un “ma” di cui dobbiamo tenere conto.
Super Mario Sunshine è eccellente da tutti i punti di vista, ma manca della portata “rivoluzionaria” di Super Mario 64.
Ci troviamo così di fronte ad una situazione strana: Il Mario a 128 bit è un po’ come l’allievo che supera il maestro in tutti i campi, ma il maestro è colui che ha aperto una strada nuova, ha indicato una nuova via. E questo fa di Super Mario 64 un titolo che resterà comunque sempre ineguagliabile. Chiaro, no?

The Story so far…
Dimenticate per un attimo le tipiche atmosfere del “Regno dei Funghi”, dove avete vissute tante fantastiche avventure, ed immaginate un’isola tropicale, un sole splendente, lo sciabordio delle onde… In cielo i gabbiani volteggiano placidamente, mentre gli abitanti dell’isola conducono un’esistenza felice, lontana anni luce dalla vita caotica e frenetica delle grandi città.
No, non si tratta del Paradiso Terrestre, ma della splendida “Isola Delfina”, il luogo di villeggiatura scelto da Mario e dalla principessa Peach.
Accompagnati da Mastro Toad, il fedele maggiordomo di Peach, e da uno stuolo di Toad (per chi non lo sapesse stiamo parlando dei simpatici servitori dall’aspetto di fungo), il nostro eroe e la sua principessa sono proprio decisi a godersi una meritata vacanza.
O almeno, queste sono le loro intenzioni.
Infatti, dopo essere atterrati all’aeroporto, scoprono che un misterioso malfattore ha imbrattato tutta l’isola con delle strane scritte sui muri e ha sporcato gli angoli più suggestivi con della melma disgustosa.
Secondo la descrizione fornita dagli abitanti il colpevole di cotanto scempio ha il naso rotondo, porta il berretto e ha un bel paio di baffi.
Che dire, sembra proprio la descrizione del nostro Mario…
Anzi, per gli abitanti dell’isola, non v’è alcun dubbio: è Mario il colpevole di tutto.
Il tribunale locale decide allora di comminargli una pena esemplare: sarà lui in persona che dovrà ripulire l’Isola Delfina dal liquame che rischia di comprometterne addirittura il clima, liberando tutti i “Soli Custodi” (la versione estiva delle classiche “Stelle”) che, con la loro luce, assicurano calore e bel tempo al luogo.
Riuscirà il nostro eroe ad assolvere il suo compito e a scoprire chi si nasconde dietro questo mistero? (Non vi rivelo nulla per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che si tratta nientemeno che del figlio di una nostra vecchia conoscenza…)

Quando la differenza è... acqua
In un isola l’elemento basilare è l’acqua. E l’acqua è anche il perno intorno a cui ruota tutta la nuova avventura di Mario.
La novità più eclatante consiste, infatti, in un curioso apparecchio che il nostro eroe porta sulle sue spalle: è lo SPLAC 3000, un ingegnoso “spruzzatore”, azionabile con il grilletto destro del joypad, fornito nientemeno che dalla Strambic Corporation? Come, questo nome non vi dice nulla?
Non vi ricordate del buffo Professor Strambic di Luigi’s Mansion? Era lo scienziato che aveva progettato lo speciale aspirapolvere per fantasmi che il fratello del buon Mario utilizzava in ogni occasione.
Lungi dall’essere un semplice orpello, lo SPLAC 3000 è un marchingegno di straordinaria importanza che dà un’impronta del tutto particolare al gameplay.
Nella sua modalità base può essere usato per lavare le scritte e la melma che imbrattano l’isola o per colpire i nemici, ma questo è soltanto l’inizio.
Innaffiando, ad esempio, le piccole piantine dello stage “Lido Raggiante”, provocheremo particolari reazioni, mentre bagnando i girasoli che si trovano a “Girasolandia” (l’interpretazione “nintendiana” del Luna Park) otterremo le classiche monete d’oro che tutti ben conosciamo.
Lo SPLAC 3000, all’occorrenza (basta premere il tasto X) può tramutarsi anche in utilissimo “spruzzoplano”, una sorta di Jet-sky ecologico che ci permetterà di fluttuare in aria per un breve periodo di tempo.
Inoltre, in giro per l’isola potremo imbatterci in delle case speciali contenenti modelli più evoluti del nostro spruzzatore che ci consentiranno di compiere delle azioni prima impensabili. In tal senso lo “spruzzorazzo” ci consentirà di decollare da terra e raggiungere altezze molto significative, mentre lo “spruzzoturbo” si rivelerà utilissimo per sfuggire a tutta velocità dalle situazioni più pericolose.
Insomma, un oggetto che si rivela fondamentale per proseguire nell’avventura e che andrà costantemente ricaricato per mantenerlo in perfetta efficienza.

Un mondo da esplorare
L’”Isola Delfina” divisa in 6 zone principali alle quali si può accedere da una location centrale (che ha la stessa funzione di raccordo già vista per il castello di Super Mario 64) grazie a speciali portali dimensionali posti in concomitanza delle scritte sui muri lasciate dal nostro avversario e nemico.
Ogni zona presenta poi tutta una serie di livelli, senza contare quelli segreti che solo i più pazienti ed attenti riusciranno a scoprire.
Il nostro scopo, manco a dirlo, sarà quello di recuperare i diversi “Soli custodi” (bruttissima traduzione dell’originale “Shine”) sparsi nei vari livelli.
Si parla di circa 120 “Soli” ma, come ben sappiamo, ogni episodio di Mario ci ha abituato a molte sorprese in questo senso, quindi azzarderei che ce ne sarà certamente qualcuno in più ben nascosto che ci farà sudare parecchio per essere scoperto.
I metodi per raccogliere i Soli sono molto diversi tra di loro e offrono tutti un bilanciato grado di sfida.
Dovremo, ad esempio, raggiungere determinati luoghi saltando di piattaforma in piattaforma, eliminare pericolosissimi boss (bellissimo il “Calamarcio” gigante a cui dobbiamo strappare i tentacoli, o il Bowser meccanico di “Girasolandia” da distruggere mentre si è lanciati a folle corse su un ottovolante), trovare le 8 monete rosse sparse per ogni dove nel livello, affrontare folli corse (memorabile quella in groppa a un calamaro usato a mo’ di scooter d’acqua) e così via. Senza dimenticare che, una volta raccolte 10 monete blu, potremo barattarle con un “Sole” in apposite bancarelle.
E questa che vi abbiamo raccontato è solo una piccola parte di quello che vi aspetta.
Facciamo qualche altro esempio, giusto per dare un’idea dell’enorme varietà di situazioni che il gioco propone. Per ottenere alcune monete blu o direttamente gli stessi “Soli”, potrà capitare di svolgere qualche lavoretto per gli abitanti dell’isola come portare loro dei frutti (attenzione che ce ne sono di vari tipi), distruggere un determinato numero di casse in un lasso di tempo prestabilito, nuotare sott’acqua o andare su strane altalene appese ad un palma… Capiterà perfino di ritrovarci in strani livelli costituiti da piattaforme sospese nel vuoto, caratterizzati da un’impostazione grafica a metà tra il retrò e lo psichedelico dove potrà fare capolino, tra le decorazioni, il profilo “bitmapposo” (mi si passi il neologismo…) del primo ed unico Mario Bros.
Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti!
Non dimentichiamo poi il fido Yoshi, che risveglieremo dal sonno nel suo guscio portandogli della saporita frutta fresca…
Infine, una piccola curiosità: ogni volta che raccoglieremo un “Sole Custode” il sole che brilla sull’Isola Delfina riacquisterà a poco a poco tutto il suo splendore fino a diventare quasi fastidioso. In questo caso potremo recarci da un venditore ambulante e da lui acquistare un bel paio di occhiali scuri.

Grafica
Se a prima vista la grafica di Super Mario Sunshine può non sconvolgere come quella di Rogue Leader o Resident Evil, ad un esame più attento rivelerà dei particolari davvero stucchevoli e degni di nota.
Come ogni buon titolo ispirato all’idraulico italiano anche qui il look e molto cartoonesco, con grande abbondanza di tinte pastello e utilizzo di colori caldi.
Le locazioni appaiono ben realizzate e caratterizzate in lontananza da un effetto distorsione che ben rende l’idea del caldo che fa sull’”Isola Delfina” (noterete che Mario, quando ad esempio, trasporta dei frutti per gli isolani, suda copiosamente…)
Ma è l’acqua che fa la parte del leone. Del resto già lo si poteva intuire perché fin da Wave Race ci si è resi conti che l’hardware del GameCube è particolarmente versato nella riproduzione dei liquidi.
Il mare sembra vero, con una fisica del moto ondoso estremamente realistica è il getto d’acqua che fuoriesce dallo spruzzatore è semplicemente straordinario.
Le superfici liquide, inoltre, riflettono alla perfezione quanto sta loro intorno (analogo discorso anche per le superfici a specchio che troveremo in certe ambientazioni) e quando il nostro eroe si trova a nuotare producono quel particolare effetto ottico per cui le gambe immerse sembrano sconnesse e deformate.
Assolutamente straordinario l’effetto di smolecolarizzazione che investe Mario al momento di passare attraverso quei varchi dimensionali di cui parlavamo sopra.

Sonoro
Se c’è una qualità che distingue, come un marchi di fabbrica, ogni gioco di Mario che si rispetti, questa è l’orecchiabilità della colonna sonora.
C’è poco da fare… anche a consolle spenta quella ridda di temi classici e nuovi che caratterizza l’accompagnamento musicale di Super Mario Sunshine vi risuonerà nella testa e non riuscirete a liberarvene tanto facilmente.
Da sottolineare la scelta di brani in puro stile “estivo” che tanto ricordano le musiche in auge nei mari del sud.
Ottimi anche gli affetti sonori e le immancabili esclamazioni del nostro idraulico.

Giocabilità
Stratosferica. Tempo dieci minuti e saprete fare tutto quello che bisogna fare.
E’ questa, da sempre, una prerogativa dei titoli Nintendo in generale e di Miyamoto in particolare.
Controllare Mario non è mai stato così semplice, considerando l’innumerevole mole di azioni che il nostro eroe è in grado di compiere.
Oltre a quelle collegato all’utilizzo dello “spruzzatore” Mario può, infatti, nuotare, immergersi, arrampicarsi sulle piante, compiere diversi tipi di salto, camminare in equilibrio sulle corde, sfondare casse con delle semplici quanto efficaci “sederate”, raccogliere e tirare oggetti, dare testate, scivolare sulla pancia…

Longevità
Ho parlato poco sopra di 120 “Soli Custodi”. Avete idea di quanto ci vorrà per trovarli tutti? Davvero parecchio tempo.
Dovrete cercare, esplorare i diversi livelli facendo attenzione a tutti i particolari perché, dietro il più insignificante di questi potrebbe nascondersi un passaggio segreto.
La “sindrome” dei “Soli Custodi” è una vera malattia che vi prende e non vi lascia fino a che avrete scoperto tutto quello che c’è da scoprire.
Di conseguenza ecco che aumenta esponenzialmente anche il fattore rigiocabilità che vi porterà a rigiocare ogni livello con la missione precisa di esplorare ogni angolo, anche il più recondito, per non lasciare nulla di intentato.
E non ho caso messo l’accento proprio sul termine “esplorare”, perché ritengo che questo sia un punto centrale in Super Mario Sunshine.
In Mario, infatti, non ci sono solo degli obbiettivi da raggiungere ma c’è, soprattutto, un mondo affascinante da ammirare in tutta la sua bellezza, da visitare per il semplice piacere di farlo, da vivere con calma e da gustare poco per volta…Commento finale
Super Mario Sunshine, se mi consentite il gioco di parole, è un titolo che eleva al”cubo” tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna del suo predecessore su Nintendo 64.
Meno innovativo di Super Mario 64 (e non poteva essere altrimenti) Mario a 128 bit è comunque riuscito nella difficilissima impresa di amalgamare alla perfezione tradizione ed innovazione, innestando su una base ormai consolidata e vincente degli elementi originali a livello di gameplay che ne hanno fatto un titolo quasi perfetto nel suo genere.
Come manca allora a Super Mario Sunshine per ottenere la massima valutazione? Solo una cosa, che non potrà mai avere: la portata spaventosamente rivoluzionaria del suo predecessore.
D’altronde il passaggio dal 2D al 3D è stato un momento unico ed epocale della storia dei videogiochi e Super Mario 64 ha avuto l’innegabile merito di diventarne, per così dire, il simbolo, l’icona.
Tutti i titoli della serie che verranno dopo di esso dovranno perciò tenerne conto: potranno sì migliorarne ogni aspetto e raggiungere, come nel caso di Super Mario Sunshine, vette di assoluta eccellenza, ma ad essi mancherà sempre quel “quid” che distingue un simbolo dal “semplice” capolavoro.

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