[Recensione] Viva Pinata: Guai in Paradiso

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cecevswade
view post Posted on 8/9/2008, 15:15     +1   -1




[x360] Tornano le creature “dolci” di Rare, accompagnate questa volta da nuovi elementi, tra cui le Pinate amare, acerrimi nemici di ogni giardiniere.

Viva le Pinate!
Partiamo con un'introduzione tanto veloce quanto essenziale per capire qual è il senso di fondo di un gioco apparentemente bambinesco, ma in realtà più profondo di quanto ci si possa aspettare. Per chi non lo sapesse, le vere Pinate sono dei contenitori, solitamente di cartapesta, al cui interno vengono inseriti una gran quantità di dolci e che abbiamo visto sicuramente, almeno in televisione, nel tipico gioco di paese in cui una persona bendata tenta di colpirne alcune sospese, facendosi ricoprire di caramelle… o di qualsiasi altra cosa vi venga inserita. Nella serie Viva Pinata questi contenitori prendono vita in esseri cartacei dalle fattezze animali. Ogni Pinata che accoglieremo nel nostro giardino è paragonabile ad un vaso semi vuoto: starà a noi farle diventare sempre più felici e dolci, che nel gioco significa fisicamente sempre più piene di caramelle. Le Pinate possono vivere serenamente nel giardino ed essere fatte accoppiare tra simili della stessa specie, per poter essere vendute o fatte mangiare da Pinate selvatiche più grosse, cosi da creare una catena alimentare che ci porti, nel tempo, a possedere animali sempre più grandi e di valore. Una Pinata completamente piena di caramelle potrà essere mandata ad una “festa” in varie parti del mondo, che è il modo affettuoso con cui il videogame ci spiega la vendita del prodotto e il suo consumo da parte dei bambini di tutto il globo. Niente paura però: una Pinata mandata ad una festa, tornerà comunque intatta dopo qualche minuto, ovviamente svuotata delle dolci prelibatezze all’interno in cambio di qualche punto di esperienza.

Questa volta, si alterna il dolce al salato
Viva Pinata: Guai in paradiso, si contraddistingue dai precedenti capitoli per la presenza delle Pinate Amare, ovvero esseri simili alla Pinate di cui ci affezioneremo, ma malvagi, il cui scopo sarà spaventare i nostri animaletti, oltre che infettare il giardino con erbacce pericolose. All’inizio del gioco viene svelato, tramite filmato non doppiato ma sottotitolato, che l’intento del loro capo è di rubare l’intero database di Pinate conosciute. Il suo distratto braccio destro, però, sbaglierà ad accedere al computer e distruggerà tutti i dati anziché raccoglierli. Il nostro obiettivo sarà quindi di ricostruire l’intero database, che è solo un pretesto allo scopo vero e proprio del gioco, ovvero riuscire a creare il giardino più completo, attraendo le Pinate più belle e di valore, continuando quindi in un circolo che ci porterà pian piano a salire sempre più di livello, sbloccando cosi nuovi oggetti, collaboratori, semi, spazio per il proprio giardino e via dicendo. Tutto questo facendo ben attenzione ai disturbatori.. ma attenzione: colpirli semplicemente con la propria pala per ucciderli sarà il modo meno proficuo di trattare le Pinate Amare. Scopriremo infatti che tentare di risolvere anche le loro necessità, darà modo di ottenere vantaggi molto migliori…

Un gioco da duri?
L’aspetto generale del gioco può far pensare ad un titolo per bambini, o comunque dalla giocabilità semplice. E’ bene dire subito che non è affatto cosi. Se da una parte abbiamo la modalità Divertimento, in cui possiamo accedere a qualunque oggetto normalmente bloccato e pagarlo con un credito infinito, ma senza ricevere punti esperienza, dall’altra la normale modalità storia, ovvero Gioca con il giardino è una vera sfida anche per i videogiocatori più esperti. Partiremo dal primo livello d’esperienza ed avremo un giardino molto piccolo a disposizione, pochi strumenti, qualche fiore già piantato e pochissimo supporto esterno. Apprendere le meccaniche sarà abbastanza semplice, grazie al tutorial iniziale molto esplicativo, ma per riuscire a comprendere davvero a fondo tutte le possibilità a disposizione saranno necessarie molte ore di gioco, e solo dopo aver raggiunto un livello esperienza di 20 circa, riusciremo davvero ad avere un idea completa dell’assoluta profondità del titolo, che ci stupirà continuamente con miriadi di novità e possibilità che ci porteranno più di una volta ad abbandonare il giardino con il quale stiamo giocando per sfruttare la nostra esperienza su di uno nuovo, cercando di evitare gli errori commessi precedentemente, aiutati dal fatto che partire con un campo ex-novo, significherà comunque continuare con il proprio livello di esperienza e con tutti quei bonus ottenuti sino a quel momento, facendoci sentire importanti e fiduciosi anche davanti ad un terreno vergine ed incolto.

Parola d’ordine: sapersi ambientare
Tra le numerose possibilità che conosceremo giocando, ve ne sono alcune di cui faremo una rapida panoramica, senza anticipare troppo, cosi da poter gustare al meglio già la prima partita. Noterete intorno al campo di gioco la presenza di diversi cartelli ed elementi interagibili. Sapere cosa sono e come funzionano sin dal primo tentativo di allevamento è fondamentale. Due dei cartelli ci porteranno rispettivamente al Pinartico ed al Deserto Dolce. In queste aree troveremo Pinate uniche, altrimenti irreperibili, che dovremo catturare piazzando una trappola con l’esca che ognuno di loro preferisce. Catturarle non sarà semplice, alcuni esemplari, specialmente, si accorgeranno della trappola e riusciranno a mangiare l’esca senza farsi prendere. La perseveranza e l’utilizzo di trappole sempre migliori e più costose saranno l’unico modo per portare nel nostro giardino tali animali. Da notare che, una volta realizzata la cattura, le Pinate saranno comunque delle “visitatrici” del nostro giardino e dovremo convincerle a restare rispettando i loro gusti e le loro necessità ambientali.. diversamente scapperanno ed avremo perso solo tempo e soldi. Alcuni elementi richiesti da queste Pinate speciali sono reperibili solo ad alti livelli di esperienza, per cui è sconsigliato intestardirsi sulla caccia nelle prime ore di gioco. Tornando agli elementi disponibili a bordo terreno, abbiamo la Tavola Rimbalzina, che ci permetterà di abilitare o disabilitare i permessi di entrata al nostro campo. Anche in questo caso, nelle prime fasi ci sarà inutile in quanto possiamo inibire l’accesso al giardino solo a specie che abbiamo già posseduto e fatto riprodurre più volte. Sapere della sua esistenza è però importante, in quanto più in là nel gioco, alcune piccole Pinate diventeranno inutili e toglieranno spazio a quelle più importanti; evitarne un accesso incontrollato sarà un fattore importante. Ultimi vengono una cassa senza nome, che ci servirà solamente a mandare le Pinate alla “festa” e soprattutto il componente che prima possibile dovremo saper sfruttare, ovvero la Torre Amara. Inizialmente avremo solo la base visibile, ma acquistandone i pezzi nel negozio del villaggio man mano che saranno disponibili, potremo selezionare quali Pinate Amare possono accedere, oppure bloccarle tutte. Riuscire a sfruttare la torre sarà essenziale nel proseguo del gioco, dove diversamente verremo invasi continuamente da numerose creature malvagie.
Oltre agli elementi sparsi intorno al giardino, abbiamo accesso, salendo di livello, ad un numero sempre maggiore di attività quali un negozio di accessori, per vestire le Pinate e personalizzarle rendendole più felici e dolci, un operaio che costruirà le case specifiche per ogni specie utili alla loro riproduzione, un emporio dove acquistare semi, oggetti e materiali, dove ci accorgeremo di entrare sempre più spesso e molte altre attività che non sveliamo ma che conviene assolutamente visitare appena disponibili.

Carte Pinata Vision?!
Interessante introduzione è la possibilità di importare delle “card” tramite Xbox Live Vision. All’interno della confezioni di gioco troveremo una carta raffigurante una Pinata speciale che, inquadrata dalla videocamera, verrà analizzata e trasformata in una Pinata utilizzabile in-game. Quella nel box è solo una tessera di prova: la reale attrattiva è la realizzazione e lo scambio di carte tra utenti, e la ricerca, sul sito ufficiale di Xbox, delle 25 carte Pinata Vision nascoste. Cercando l’apposito logo all’interno del sito (che mostriamo in gallery) e facendo clic su di esso, scopriremo una di queste figurine misteriose. Basterà puntare la videocamera sullo schermo o su una stampa, per sbloccare particolari colorazioni ed accessori per i nostri animali.

L’impatto con la natura
A livello grafico, audio e di gameplay, Viva Pinata: Guai in paradiso è molto simile al primo titolo della serie, l’unico vero predecessore in quanto il successivo Party Animals puntò su elementi differenti dedicati a fasce d’età inferiori.
Visivamente il gioco è quasi identico, nei pregi e nei difetti. Abbiamo un bellissimo contrasto e colori sgargianti, la realizzazione degli animali, dei collaboratori e di ogni elemento con cui interagiremo è fantastica e assolutamente caratterizzante. Sono presenti solo alcuni piccoli problemi che ci porteranno a notare, in alcuni casi, degli effetti poco gradevoli simili a frastagliamenti delle textures. Niente di grave. Il gioco si contraddistingue anche per il comparto audio. Melodie molto rilassanti si alternano a musiche più movimentate ed a suoni di pericolo quando abbiamo ospiti sgraditi. Durante le fasi di gioco, avere il volume ad un livello udibile sarà importante per accorgersi immediatamente di qualcosa che non va, grazie all’andamento di suoni e musiche, senza doverlo vedere con i propri occhi o aspettare la segnalazione visiva degli indicatori.
Il gameplay è sicuramente più completo grazie all’introduzione di numerosi nuovi elementi, pur rimanendo fondamentalmente quello del primo titolo, tanto da dare un aspetto di “espansione” all’intero gioco, piuttosto che di un capitolo inedito. La scelta non è comunque criticabile, in quanto riproporre elementi collaudati, introducendone di nuovi ben bilanciati, è sicuramente la formula giusta per non scontentare vecchi fan e crearne anzi di nuovi. Purtroppo un elemento invariato dal vecchio episodio è quello che si attesta come più grave difetto del gioco, ovvero la difficoltà nel selezionare un oggetto che si trovi vicino ad un altro elemento di dimensioni maggiori. Anche ponendo il cursore esattamente sul componente su cui interagire, verremo “attratti” fastidiosamente sull’elemento più grande. Se è vero con un po’ di calma e molto zoom, riusciremo dopo qualche tentativo a fare la selezione corretta, è anche vero che in alcuni casi avremo necessità di essere molto rapidi, come ad esempio notando una Pinata annusare una pianta velenosa molto vicina ad un’abitazione; riuscire a rimuovere la pianta o far spostare l’animale prima che se ne nutra, risulterà un grosso problema, in quanto finiremo continuamente per evidenziare la casa piuttosto che uno dei due motivi di interesse principale. Purtroppo l’epilogo tipico sarà l’avvelenamento della bestiola, la sua costosa cura tramite dottore e altri minuti di tentativi di rimozione della pianta non selezionabile.

Giardinieri di tutto il mondo, unitevi!
Ultime note sull’impegno di Rare nel proporre un sistema Live completo e longevo: grazie alle possibilità introdotte, avremo modo di invitare i nostri amici a vedere il nostro giardino, decidendo quanto possano interagirvi, oppure sfidare altri giardinieri alla realizzazione del paradiso migliore. Al di la delle funzionalità puramente legate alle partite Online, sono stati inseriti anche numerosi elementi interessanti, come ad esempio un sistema postale, che ci permette di scambiare Pinate con altri allevatori, oppure regalare loro oggetti da far indossare alle Pinate o elementi per abbellire il terreno. Potremo altresì scattare fotografie in game, visibili a tutti tramite sito ufficiale. Ottime implementazioni che danno grande motivo di collaborazione tra videogiocatori di tutto il mondo, oltre alla solita sfida diretta.
 
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