Speciale:Le origini di Wario

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darinho93
view post Posted on 22/9/2008, 13:16     +1   -1




Tutti conoscono Super Mario. Ci fu un periodo in America in cui la sua fama superò addirittura quella di Topolino. Sempre a saltare tra i tubi (e ultimamente tra le galassie) cercando di salvare principesse in pericolo. Tutte queste gesta lo hanno portato a viaggiare un po’ ovunque e a scontrarsi contro personaggi dalle intenzioni non proprio nobili. Se però Bowser non fa altro che rapire la solita principessa Peach, esiste nell’universo Nintendo un personaggio a cui il gentil sesso non importa minimamente. Tutto quello che vuole è arricchirsi, poltrire e sgranocchiare aglio.
Stiamo ovviamente parlando di Wario, vera nemesi di Mario che, dalla sua comparsa nel 1992, ha sgraffignato ogni genere di tesoro arricchendosi oltre ogni limite tramite le sue avventure e ancor di più tramite dei giochi programmati troppo spesso in modo non proprio eccellente... Il suo nome non nasce solo grazie al capovolgimento della M che Mario porta sul cappello, bensì dalla fusione della parola giapponese "warui", che significa malvagio, e il nome dell'idraulico più famoso del mondo, indicando quindi un "Mario malvagio". Dopo questa breve presentazione è però il caso di iniziare dal principio…

C’era una volta…
All’uscita del primissimo Game Boy, Nintendo non potè fare a meno di affiancare alla sua nuova creatura portatile un nuovo gioco con protagonista l’italico idraulico. Nacque così la serie di Super Mario Land. Benché lo stile di gioco fosse molto simile ai platform a cui eravamo abituati, il creatore del titolo fu il papà stesso della console portatile, ossia il compianto Gunpei Yokoi e non il “solito” Shigeru Miyamoto. Questa scelta di affidare il progetto ad un altro team portò a radicali cambiamenti nel Regno dei Funghi. Tanto per cominciare il nemico non era Bowser, ma un alieno conquistatore venuto dallo spazio chiamato Tatanga. Mario dovette così attraversare quattro mondi, divisi a loro volta in tre aree, ispirati rispettivamente all’antico Egitto, all’Oceano, all’isola di Pasqua e all’Asia. Venivano per la prima volta introdotti dei veicoli (un sottomarino e un aeroplano) che trasformavano le aree finali dei mondi 2 e 4 in un vero e proprio sparatutto.
Dopo una pausa di tre anni (era il 1992) il team capitanato ancora da Yokoi torna su Game Boy proponendo Super Mario Land 2: 6 Golden Coins un titolo che introduce diversi elementi come la mappa del mondo, alcuni nuovi power up e soprattutto un nuovo cattivo: Wario!
La nemesi malvagia di Mario fa qui la sua comparsa mettendo subito in mostra la propria voglia di arricchirsi. Occupa infatti il castello dell’idraulico che per poter varcare il portone della propria reggia dovrà raccogliere le sei monete d’oro del titolo in giro per sei mondi.
Qui Wario appare per la prima volta: più grasso e sgraziato di Mario ha dalla sua anche degli occhi da pazzo che convergono paurosamente. Nonostante svolga il ruolo di cattivo, riesce a farsi valere e pur uscendone sconfitto al termine del gioco, dopo qualche anno si prenderà la sua rivincita usurpando al nostro eroe l’intera serie che con il terzo capitolo si chiamerà Super Mario Land 3: Wario Land. Questo platform si può considerare un titolo di passaggio tra il “vecchio” Mario Land e il nuovo Wario Land, poiché mantiene elementi platform classici fondendoli con meccaniche di gioco nuove. I power up sono costituiti da diversi cappelli capaci di donare al nostro antieroe abilità come rompere rocce grazie alla sua poderosa spallata o volare in orizzontale attraverso un buffo cappello jet. Ovviamente dietro al viaggio dello scorbutico panzone si cela la brama di denaro piuttosto che un qualunque scopo nobile e il suo peregrinare tra un livello e l’altro diventerà una scusa per acciuffare più tesori possibili.
Il passo successivo elimina del tutto la scritta "Super Mario Land" e porta alla creazione di una cartuccia che potrà funzionare sia sul vetusto Game Boy che sul nuovo Game Boy Color. In questo capitolo scompaiono i power up per lasciare spazio ad un’altra geniale quanto esilarante trovata: Wario diventa così invincibile e a contatto con un nemico o con un ostacolo si trasforma in qualcosa che può aiutarlo a distruggere dei blocchi, dar fuoco a palizzate di legno e così via evidenziando maggiormente il fattore esplorativo a discapito di quello puramente platform, che comunque non ha nulla da invidiare ad altri giochi di quel periodo. Tutta questa esplorazione ha portato Wario Land II ad assomigliare ad un’altra grandiosa produzione di Gunpei Yokoi ossia quel Metroid che su SNES aveva estasiato le folle qualche anno prima. Wario Land II aveva moltissimi bivi, alcuni talmente strani da sollevare più di una risata. Per esempio se durante l’iniziale attacco al castello non si svegliava Wario, i nemici lo prendevano mentre ancora dormiva e lo gettavano fuori, facendo affrontare al giocatore solo alcuni stage alternativi senza neppure far affrontare gli stage standard.
Wario Land 3 fu sviluppato unicamente su Game Boy Color e mantenne la formula del predecessore aggiungendo l’alternarsi del giorno e della notte. L’esplorazione divenne ancora più accentuata e trovare tutti i segreti celati diventò una vera e propria impresa.
Più semplice ma sempre emozionante Wario Land 4 arriva su Game boy Advance nel 2001 portando con se le trasformazioni, la simpatia e qualche fase platform in più rispetto al passato. Niente di trascendentale ma i fan apprezzano, ringraziano e restano in attesa di un nuovo capitolo che arriverà su Wii solo dopo sette lunghi anni.

Programmazione fai da te
Dopo Wario Land 4 l’indole pigra di Wario prese il sopravvento e in una giornata afosa trovò un nuovo metodo per arricchirsi senza neanche dover rischiare la pelle. Insieme ad altri buffi personaggi da vita a dei minigiochi di una manciata di secondi che si susseguono a ritmo frenetico. Sebbene l’idea possa sembrare sconclusionata (infatti Nintendo utilizzò un personaggio del calibro di Wario per proporre questa stramba idea) il progetto funzionò alla grande e non si contarono le copie che vendette il primo mitico WarioWare, Inc: Mega Microgames!. Tutte le duecento e passa prove risultavano immediate e semplici da capire. Inoltre l’uso della croce direzionale unita al solo pulsante A permettevano anche ai principianti di avvicinarsi al gioco senza dover per forza imparare a “videogiocare”. Per molti fu proprio questo titolo ad aprire le porte all’attuale mercato Nintendo suddiviso tra hardcore gamers e casual gamers. Sebbene però oggi esistano titoli adatti ad un tipo ed altri adatti all’altro, questo WarioWare coniugava il modo di fare videogiochi di Nintendo accontentando gli uni con minigiochi intuitivi e gli altri riempiendo la cartuccia di citazioni e rimandi a titoli storici della grande N. Fu sviluppata anche una versione per Nintendo Gamecube che proponeva la stragrande maggioranza dei minigiochi della versione per GBA, ma arricchiva il tutto con una sessione multiplayer (assente nella versione portatile) spassosissima e capace di catalizzare l’attenzione di chiunque durante le feste tra amici. Il tutto a prezzo ridotto.
Dopo questo primo esperimento a dir poco riuscito Wario continuò a “programmare” e con WarioWare: Twisted! si inventò un nuovo modo di giocare ai suoi minigiochi. La cartuccia per GBA conteneva al suo interno un giroscopio che permetteva di muovere tutto quello che accadeva su schermo ruotando fisicamente la console sull’asse sagittale. Altri duecento nuovi minigiochi scaldarono così le console portatili di mezzo mondo grazie allo stile minimalista della serie ed alla sua travolgente simpatia. Se metà del mondo si divertì con il WarioWare più divertente e strambo mai realizzato, la metà che non ha mai potuto godere di questa perla è composta purtroppo proprio dall’Europa. Sebbene il gioco sia già tradotto e pronto alla commercializzazione da almeno un paio d’anni, una normativa europea sulla sicurezza ne ha bloccato la distribuzione e le cartucce restano in attesa di questi test insieme ai giocatori. L’unica speranza è quella di rivolgersi al mercato d’importazione, visto che il titolo merita di essere giocato da chiunque abbia amato il primo.
Dopo questa parentesi negativa, almeno per l’Europa, WarioWare Touched! accompagna l’uscita del Nintendo DS, prendendosi l’onore e l’onere di introdurre i giocatori al verbo dello stilo. Lo stile rimane intatto e il divertimento non manca, ma nonostante tutto questa uscita sembra essere un po’ più affrettata e meno ispirata delle altre. Senza abbattersi però Wario aspetta l’uscita del Nintendo Wii per immettere sul mercato e mostrare ai giocatori un nuovo modo di giocare tramite il Wii Remote, il versatile controller a forma di telecomando che da un minigioco all’altro si trasforma ora in un ombrello, ora in un martello, ora in un naso di elefante e così via. Ovvia anche la presenza di un multiplayer locale che permette di trasformare la propria sala in un luogo dove si mette da parte la vergogna e la timidezza per lasciare posto al divertimento. Sebbene questa sia stata l’ultima uscita della serie WarioWare, siamo pronti a scommettere che uscirà presto una nuova versione, magari con un multiplayer ancora più sviluppato e tanti tanti minigiochi nuovi.

…e molto altro ancora!
Se in tutti i giochi appena nominati Wario faceva la parte del leone non bisogna dimenticare tutte le sue apparizioni nei giochi alternativi che si ambientano nel mondo del Regno dei Funghi. Oltre ad aver partecipato a quasi tutti i Mario Kart mancando solo il capitolo originale per SNES poiché proprio quell’anno si stava insediando nel castello dell’idraulico in Super Mario Land 2, ha inoltre partecipato a giochi di tennis, di calcio, di basket, di baseball, di golf, a party per tutta la famiglia, ha svolto il ruolo di coprotagonista in Super Mario 64 DS diventando un personaggio giocabile, ha lottato in Super Smash Bros Brawl utilizzando colpi fetidi e micidiali, da piccolo ha aiutato Mario a recuperare Luigi in Yoshi’s Island DS, ha utilizzato bombe in Wario Blast, ha dato l’addio al NES con Wario Woods, ha permesso l’uso del mouse su SNES in Mario & Wario e ha addirittura saltellato sul Virtual Boy con un Wario Land dedicato. In una carriera così vasta non sono comunque mancati alcuni buchi nell’acqua come per esempio Wario World per Gamecube o Wario: Master of Disguise su Nintendo DS, ma d’altronde Wario non è Mario, non è la mascotte simbolo di una delle principali aziende che agisce nell’intrattenimento videoludico, e qualche passo falso glielo si può concedere. In fondo non è un vero e proprio “cattivo”. Se lo fosse davvero non ci avrebbe fatto divertire così tanto durante tutti questi anni. Se solo la smettesse di infilarsi quel dito nel rubicondo naso, di ingurgitare aglio e di grattarsi le natiche, poi sarebbe (quasi) perfetto.


SPOILER (click to view)
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view post Posted on 22/9/2008, 20:11     +1   -1

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e wario world per gamcube dove lo metti?
 
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cecevswade
view post Posted on 22/9/2008, 20:17     +1   -1




e wario master of disguide per ds??
 
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darinho93
view post Posted on 22/9/2008, 20:23     +1   -1




ei non è colpa mia...le immagini le ho prese da Spaziogame...cmq ecco le foto dei giochi che avete citato

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cecevswade
view post Posted on 22/9/2008, 20:34     +1   -1




grande darinho lo meritavano questi giochi... :lol:
 
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4 replies since 22/9/2008, 13:16   37 views
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