[Recensione] Ghost Recon: Jungle Storm

« Older   Newer »
  Share  
N i g h t ~
view post Posted on 13/10/2008, 15:10     +1   -1




Ghost Recon: Jungle Storm

E’ un periodo eccezionale per gli amanti dei giochi tattici che in poche settimane possono bearsi dell’uscita di tre titoli attesissimi: “Socom II”, “Rainbow Six 3” e questo Ghost Recon: Jungle Storm, tutti e tre, tra l’altro, compatibili con il Network Adapter di Playstation 2 e quindi in grado di offrire intense e divertenti sessioni di gioco on-line. La guerra, in tutti i sensi, sarà dunque particolarmente cruenta e stupisce, a tal proposito, la decisione di Ubisoft di far uscire quasi contemporaneamente due titoli come RS3 e GR:JS, che si distinguono tra loro sostanzialmente per la vocazione agli ambienti chiusi, il primo, ed agli spazi aperti, il secondo.

Il libro della jungla
Per chi non lo sapesse, la serie di Ghost Recon vi mette alla guida di una squadra speciale solitamente impegnata in azioni anti-terrorismo; non vi troverete, dunque, ad agire da soli come in “Metal Gear Solid” e “Splinter Cell”, ma dovrete guidare e dare ordini a tutti gli uomini a vostra disposizione (di solito si opera con due squadre di tre membri ciascuna). Naturalmente fate parte dei buoni, la squadra speciale Ghost degli Stati Uniti d’America, e l’approccio realistico e stealth è sempre privilegiato rispetto allo scontro a viso aperto.
Jungle Storm rappresenta, inoltre, l’atteso ritorno della serie su PS2 visto che, dopo l’esordio dell’originale “Ghost Recon” su Pc, XBox e PS2, la successiva espansione, “Island Thunder” (giocabile on-line su XBox Live), non è uscita per la console Sony: la buona notizia è che in Jungle Storm, oltre alle 8 inedite, sono state riproposte anche tutte e 8 le missioni quest’ultima, per un totale di 16 livelli complessivi!
Teoricamente Jungle Storm è il seguito di “Island Thunder” e della sua fantomatica crisi su Cuba, ora sbarcata in Colombia (ricordo che la trama è stata elaborata da Tom Clancy, quindi ci troviamo ad agire nel campo della fanta-politica, vale a dire in situazioni inventate ma credibili), ma in realtà la continuity non è assolutamente così vincolante, anzi: va detto che il filo logico che unisce le varie missioni è molto labile ed in realtà si potrebbero giocare in qualsiasi ordine senza risentirne. Per certi versi è un peccato perché viene a mancare quel quadro d’insieme che avrebbe contribuito a rendere l’esperienza di gioco decisamente più appagante: la sensazione è invece quella di avere a che fare con un expansion pack, curato ma non approfondito come un titolo “completo”.

Tiro a segno
L’impronta realistica conferita al gioco obbliga l’utente ad adottare un certo tipo di approccio, orientato verso lo stealth, l’attesa, il colpo di precisione piuttosto che sull’azione frenetica, tenendo sempre presente che farsi scoprire potrebbe significare mandare a monte tutto il lavoro fatto fino ad allora; per lo più l’approccio da adottare per ogni missione è il medesimo, muoversi lentamente ed in silenzio, non farsi scoprire per nessuna ragione ed eliminare i nemici con colpi rapidi e precisi.
A differenza che il altri titoli del genere (qualcuno ha detto “Socom”?) non vestiremo i panni di un unico soldato, ma potremo passare tranquillamente da uno all’altro dei sei militari impegnati in missione; questo richiede una notevole elasticità nell’azione vista la possibilità di intervenire direttamente sul comportamento delle due squadre, il tutto a vantaggio della giocabilità e del divertimento. Anche la morte di uno dei nostri uomini non comporta il Game Over a meno che la loro sopravvivenza non sia espressamente prevista tra gli obiettivi della missione.
All’inizio di ogni missione dovrete leggere attentamente il briefing per poter scegliere con cura gli uomini che più vi sembrino adatti (fino ad un massimo di sei divisi in due squadre, ma potete entrare in azione con meno soldati, se preferite) ed equipaggiarli a dovere: in entrambe le operazioni avrete massima libertà, salvo i casi in cui è richiesto obbligatoriamente l’utilizzo di un certo tipo di attrezzatura. Naturalmente anche durante l’azione è sempre possibile intervenire sugli ordini e decidere di cambiare strategia accedendo all’essenziale Mappa di Comando, in cui è possibile anche stabilire il percorso che i membri controllati dalla cpu dovranno seguire stabilendo appositi waypoints.
Ogni volta che un soldato sopravvive ad una missione, guadagna due punti combattimento da utilizzarsi per aumentare una delle sue quattro abilità: Armi (aumenta la precisione di tiro e la velocità di ricarica), Furtività (riduce la distanza cui il soldato può avvicinarsi ad un nemico prima di essere individuato), Resistenza (aumenta la quantità di ferite che un soldato può subire, fermo restando che un colpo in un punto vitale rimane comunque letale indipendentemente dalla Resistenza) e Comando (abilità che influenza gli altri soldati della squadra aumentandone Armi e Furtività). Portare a casa sani e salvi tutti i membri dei due team significa poter contare su soldati sempre più validi e letali.
L’interfaccia azione è estremamente pratica e permette di tenere sott’occhio tutti i parametri essenziali (ricordo che la visuale del gioco è in soggettiva, quindi il proprio personaggio non si vede) come il numero di munizioni, la direzione del fuoco nemico, il proprio grado di copertura, la salute, la posizione dei nemici e l’arma impugnata; il mirino varia in funzione dell’arma utilizzata e del proprio grado di abilità nelle Armi, risultando più o meno preciso anche a seconda del livello di difficoltà selezionato, che determina quanto assistito sarà il reticolo di mira.
Particolare importanza rivestono le ROE (Regole di Ingaggio), praticamente l’indicazione del comportamento che la squadra dovrà tenere nel corso della missione, distinte in ROE di combattimento (si può ordinare alla squadra di eliminare solo i nemici che impediscono l’avanzata, di ripulire in silenzio una zona dalle sentinelle con colpi silenziosi e mirati oppure di affrontare apertamente il nemico) e di movimento (si può scegliere tra un’avanzata silenziosa e prudente ed una ad armi in pugno, oppure si può ordinare di mantenere la posizione); l’IA dei vostri compagni è piuttosto buona ed in genere riescono a non farsi ammazzare stupidamente anche se a volte denotano ancora qualche limite nei lunghi tempi di risposta ai vostri ordini o come quando svuotano interi caricatori su muri od altri ostacoli per colpire un nemico posizionato dietro gli stessi.

Una squadra di sei
Il gioco offre ben due modalità di gioco in multiplayer.
Nella modalità di gioco con schermo diviso due giocatori umani possono cooperare oppure affrontarsi lungo una serie di livelli appositamente pensati; ma la vera novità, almeno per quanto riguarda la PS2, è l’introduzione della sospirata modalità on-line dove da 2 a 8 giocatori possono collaborare o sfidarsi in rete.
Le modalità a disposizione sono Cooperativa, A Squadre e Solitaria.
In modalità Cooperativa dovrete collaborare con altri giocatori umani per portare a termine un obiettivo affrontando avversari gestiti dal computer.
In modalità A Squadre gruppi di giocatori umani (fino a 8 per squadra) si affrontano tra loro in un gioco al massacro oppure per il conseguimento di un obiettivo specifico.
In modalità Solitaria, infine, fino ad otto giocatori umani si affrontano e vince chi riesce a portare a compimento più uccisioni.
L’accesso al server Ubisoft è semplice e veloce, anche se latitano le indicazioni (ad esempio se al momento dell’iscrizione scegliete un nick name già in uso, il server non segnala il problema, ma si limita ad indicare che è impossibile accedervi: ci ho impiegato mezz’ora per capire che il problema non dipendeva da me…); la community dei videogiocatori è piuttosto vasta ed è possibile accedere alle stanze sia europee che americane per partecipare a qualunque partita in corso, salva la possibilità di crearne una noi stessi. Ben più difficile trovare connazionali, nelle mie sessioni di gioco non ho incontrato nessun italiano, ma il gioco è appena uscito e quindi ritengo sia solo questione di tempo…
Il divertimento viene incrementato dalla prevista compatibilità con l’headset della PS2 (per chi non l’avesse è disponibile anche una versione del gioco in bundle con cuffie e microfono ad un prezzo altamente competitivo), sia per l’on-line che anche per l’off-line, dove, volendo, potrete dare ordini vocali ai vostri uomini, correndo il serio rischio di essere preso per pazzo dai vostri eventuali familiari o coinquilini…

Un mondo a cubetti
Graficamente non ci siamo proprio, Jungle Storm si avvicina più ad un gioco per Playstation che per Playstation 2! Le textures sono sfuocate e poco definite, blocchi di poligoni emergono qua e là, cespugli ed alberi 2D offendono la vista, le animazioni dei personaggi sono poco realistiche ed estremamente scattose, il che non facilita la precisione di tiro: rimarchevoli, invece, per estensione e varietà gli ambienti in cui ci troveremo ad agire nel corso delle varie missioni. Il paesaggio centro-sud americano di Cuba e Colombia è reso in maniera piuttosto efficace!
Per fortuna il comparto audio è stato maggiormente curato e presenta una consueta, orecchiabile colonna sonora di stampo militaresco, e buoni effetti sonori: ogni arma ha un rumore differente ed i suoni d’ambiente appaiono abbastanza efficaci.
Trattandosi di un gioco pensato per il multiplayer e l’on-line, Jungle Storm si rivela longevo e divertente solo se giocato sfruttando tali potenzialità; la modalità in single player si rivela abbastanza longeva, ma non particolarmente coinvolgente a seguito della sua natura di expansion pack…

Commento finale
Questo nuovo capitolo della serie di Ghost Recon è, come l’originale, una contraddizione: più tattico e complesso della media dei prodotti di questo tipo, non lo è abbastanza per i puristi del genere che lo troveranno troppo facile (salvo alcune missioni decisamente impegnative), mentre per i casual gamers potrebbe rivelarsi un’esperienza fin troppo impegnativa. La giocabilità generale è molto buona, l’azione è realistica e ragionata, portare a termine gli incarichi non è mai una passeggiata ma proprio per questo grande è la soddisfazione finale: peccato che un comparto tecnico assolutamente non all’altezza e un appeal generale poco coinvolgente minino significativamente l’esperienza di gioco.
Ghost Recon: Jungle Storm è salvato dall’oblio dell’anonimato dalla compatibilità con l'on-line, dall’abbondanza di modalità multiplayer e dal prezzo decisamente conveniente a cui viene venduto: in attesa di mettere le mani su di un “Socom II” o di un “Rainbow Six 3” usati, potrebbe rappresentare un discreto passatempo, sempre che disponiate dell’indispensabile Network Adapter della PS2!

Spaziogames
 
Top
0 replies since 13/10/2008, 15:10   11 views
  Share